giovedì 18 luglio 2013

P.m.i. e digitalizzazione: un processo ormai necessario.

Digitalizzazione: obiettivi

Si realizza attraverso diverse forme e con declinazioni operative adattate alle singole realtà, fondandosi su alcuni pilastri:
  • La digitalizazione evita che le informazioni importanti si perdano nei meandri degli archivi;
  • La digitalizazione semplifica l’integrazione dei processi evitando frammentarietà e dispersione;
  • La digitalizazione riduce i tempi d’attesa relativi alle diverse forme di procedimento complesso;
  • La digitalizazione riduce i costi connessi ai processi altrimenti realizzati in forma tradizionale;
  • La digitalizazione limita l’intervento dell’uomo che potrebbe generare errori, ritardi o discriminazioni soggettive;
  • La digitalizazione abbatte le barriere che ostacolano l’accesso a opportunità di conoscenza ai soggetti più “deboli”;
  • La digitalizazione rispetta le regole di eco sostenibilità.
Queste le pietre angolari su cui poggia l’approccio della digitalizzazione, il cui scopo primario è rendere effettivo e concreto l’obiettivo che tutti vogliono: “traghettare l’Italia verso un mondo sostanzialmente digitale” con più efficienza, meno sprechi e più opportunità per tutti.
Il secondo obiettivo appare in realtà più importante: la struttura digitale di base permette di progettare una nuova amministrazione palesemente più efficace, che genere risultati realmente utili per il cittadino, o almeno da lui ritenuti tali.
Lo scopo appare ambizioso, anche se non utopico. L’aspetto più rilevante è che l’obiettivo può essere raggiunto gradualmente, rispondendo passo dopo passo alle specifiche esigenze delle diverse strutture e dei singoli settori economici e sociali.

Attuazione

Ovviamente la realizzazione deve fare i conti con l’attuale situazione economica e finanziaria, non solo del Paese ma anche dell’Europa del mondo intero, e di conseguenza con l’immobilismo che queste condizioni hanno generato in ogni settore, economico e sociale.
Per “sbloccare” questa impasse diventa utile liberare e abilitare alcuni fattori, perché non è più accettabile accettare ritardi nei processi decisionali dove non esiste una condivisione assoluta e convergente. Quindi, lo sforzo comune è volto allo snellimento dei processi, con percorsi trasparenti, per arrivare a decisioni operative tempestive e non solo a regole programmatiche, in una situazione palesemente incerta.
Il fattore normativo, in passato visto come un freno allo sviluppo digitale, negli ultimi mesi ha avuto un’accelerazione almeno programmatica nel DL 179/2012 (cosiddetto “Decreto Crescita 2.0”), diventando un ulteriore fattore abilitante oltre che un vero e proprio volano per la digitalizzazione del Paese. È vero che il “digital divide” passa anche e soprattutto per altri canali, ma l’approvazione di provvedimenti analoghi è un forte segnale in tal senso, avendo anche il merito di far cadere quegli alibi sollevati da cui ancora non si rende conto che il processo di digitalizzazione è irreversibile.
L’Italia digitale non può più aspettare, perché l’attesa è solo fonte di pregiudizi e di danni per tutti. Ne siamo così convinti che chiediamo a tutti coloro che vogliono appoggiare questa iniziativa di sottoscrivere questo documento e di contribuire con nuove idee e io proposte per far sì che la politica dei piccoli passi possa dare quotidianamente concreti risultati.
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La politica viene costantemente svolta da persone competenti in moltissimi argomenti, ma molto spesso ignare delle realtà delle imprese. Le P.M.I. sono le Piccole e Medie Imprese che sostengono larga parte dell'economia della Società e delle Città.
Senza le P.M.I. non ci sarebbe forse nulla da governare perché non ci sarebbero i fondi necessari a sostenere il bilancio Nazionale ed Europeo. Le P.M.I. costituiscono parte importante dell'economia reale, e senza di loro non sussisterebbero nè grandi Industrie nè banche, nè quindi servizi sociali, organi pubblici, nè Stato. Chi vuole svolgere bene la carriera politica deve conoscere la realtà economica di un'impresa ma spesso crea solo questionari per i commercianti, camere di commercio inefficienti, sistemi di tassazione usurari, complicati e insostenibili, tribunali di giustizia iniqui, e assenza della tutela d'ufficio del credito attivo e passivo delle P.M.I.. Lo scopo di questo sito è riformare la considerazione delle P.M.I. nella classe politica. Se sei un imprenditore con partita i.v.a. qui sei il benvenuto e qui puoi fornire le tue richieste che verranno raccolte in modo sistematico per formare un programma di riforme inderogabili ed urgenti per la tutela della tua realtà lavorativa, che è quella che supporta l'economia di base, ma spesso viene ignorata, sfruttata iniquamente, mortificata, umiliata dalle caste dei poteri forti che restano ignari di questi valori. Facciamo massa critica e attiviamoci per definire le nostre necessità. Cavalchiamo la storia adesso. EF