BASILEA 2 -3
Cosa si proponeva
Cosa ha provocato
Basilea 2 ( modificato e aggiornato con Basilea 3) è un accordo ( entrato in vigore il 1 gennaio
2007 ) con cui SONO STATI definiti degli standard , che i legislatori nazionali HANNO DOVUTO seguire in merito stabilendo il grado di capitalizzazione minimo che le banche devono avere nello svolgimento delle loro attività.
Diventò quindi fondamentale per le banche selezionare con cura le aziende valutandone il grado
di rischiosità. E' stato quindi richiesto alle imprese di fornire con estrema trasparenza una
documentazione dettagliata dalla quale si potesse evincere la solidità della stessa.
E0 stata valutata , da parte della banca , la capacità da parte dell’azienda di rimborsare il credito
erogato.
Attraverso l’utilizzo di un RATING le banche hanno classificato le aziende e da ciò è scaturito un
giudizio o una classe di merito all’interno della quale le aziende sono state ri-collocate in base alla
documentazione fornita e all’andamento del passato, del presente e in base alle previsioni sul futuro.
Le aziende si sono dovute quindi organizzare (pena l’eventuale riduzione/revoca degli affidamenti in
corso) al fine di predisporre un completo documento informativo da sottoporre al sistema
creditizio.
In particolare hanno dovuto fornire:
• bilanci, dichiarazioni dei redditi, BUSINESS PLAN, bilanci infrannuali, cash flow ecc.
• informazioni qualitative come le caratteristiche organizzative, certificazioni, comunicazioni sul management,
organigrammi, ecc.
• analisi di mercato, rapporti con i clienti, strategie a medio termine, ecc.
La corretta gestione e questo adeguato livello informativo avrebbero dovuto garantire all’impresa l’accesso o la permanenza nel mercato del credito, fonte indispensabile allo sviluppo.
Il ruolo del consulente sarebbe stato quello di dare gli indirizzi ed evidenziare le informazioni necessarie,
traducendole in numeri e rapporti chiari ed esaustivi per i portatori degli interessi comunitari.
Il risultato è stato invece che sia i consulenti di parte aziendale che gli analisti di parte bancaria hanno interpretato troppo rigidamente le norme causando il default di molte aziende e alla fine dell'intero sistema per errore di giudizio anche su aziende storiche e fortemente patrimonializzate o supportate da idonee garanzie,
Questo misunderstanding ha creato la crisi del settore creditizio, bancario ed economico generale,
Si può quindi concludere che i propositi di Basilea due sono stati male interpretati, mal diffusi e per questi motivi invece che generare crescita hanno generato distruzione di risorse umane e patrimoni di dinastie imprenditoriali.
La soluzione è che ciascuna PMI così gravata di norme a spauracchi venga per cosi dirà " adottata " dal sistema statale, mediante l'assunzione d'ufficio di un team di adeguamento normativo per ciascuna PMI italiana ancora esistente che non ne abbia già iniziato l'adozione.
Questo tutoraggio a costo zero dovrebbe far ottenere da un lato l'adeguamento deliberato, dall'altro la salvezza delle aziende che altrimenti non potrebbero farsi carico di un così elevato numero di adeguamenti richiesti.
In conclusione il governo dovrebbe adottare un sistema di tutela statale delle proprie PMI formando squadre di formazione e tutoraggio, in modo di salvare le PMI, creare posti di lavoro creando le squadre di tutor, creando così PMI più sicure e fiscalmente in regola, cogliendo le opportunità fornite dai fondi europei.
A nostro avviso tale pratica dovrebbe essere intrapresa nell'immediato a livello comunale, per far scattare simultaneamente in tutto il territorio un grande sistema di rilancio e di lavoro e di miglioramenti qualitativi a tutti i livelli nelle PMI private e nelle partecipate Pubbliche..
Cosa si proponeva
Cosa ha provocato
Basilea 2 ( modificato e aggiornato con Basilea 3) è un accordo ( entrato in vigore il 1 gennaio
2007 ) con cui SONO STATI definiti degli standard , che i legislatori nazionali HANNO DOVUTO seguire in merito stabilendo il grado di capitalizzazione minimo che le banche devono avere nello svolgimento delle loro attività.
Diventò quindi fondamentale per le banche selezionare con cura le aziende valutandone il grado
di rischiosità. E' stato quindi richiesto alle imprese di fornire con estrema trasparenza una
documentazione dettagliata dalla quale si potesse evincere la solidità della stessa.
E0 stata valutata , da parte della banca , la capacità da parte dell’azienda di rimborsare il credito
erogato.
Attraverso l’utilizzo di un RATING le banche hanno classificato le aziende e da ciò è scaturito un
giudizio o una classe di merito all’interno della quale le aziende sono state ri-collocate in base alla
documentazione fornita e all’andamento del passato, del presente e in base alle previsioni sul futuro.
Le aziende si sono dovute quindi organizzare (pena l’eventuale riduzione/revoca degli affidamenti in
corso) al fine di predisporre un completo documento informativo da sottoporre al sistema
creditizio.
In particolare hanno dovuto fornire:
• bilanci, dichiarazioni dei redditi, BUSINESS PLAN, bilanci infrannuali, cash flow ecc.
• informazioni qualitative come le caratteristiche organizzative, certificazioni, comunicazioni sul management,
organigrammi, ecc.
• analisi di mercato, rapporti con i clienti, strategie a medio termine, ecc.
La corretta gestione e questo adeguato livello informativo avrebbero dovuto garantire all’impresa l’accesso o la permanenza nel mercato del credito, fonte indispensabile allo sviluppo.
Il ruolo del consulente sarebbe stato quello di dare gli indirizzi ed evidenziare le informazioni necessarie,
traducendole in numeri e rapporti chiari ed esaustivi per i portatori degli interessi comunitari.
Il risultato è stato invece che sia i consulenti di parte aziendale che gli analisti di parte bancaria hanno interpretato troppo rigidamente le norme causando il default di molte aziende e alla fine dell'intero sistema per errore di giudizio anche su aziende storiche e fortemente patrimonializzate o supportate da idonee garanzie,
Questo misunderstanding ha creato la crisi del settore creditizio, bancario ed economico generale,
Si può quindi concludere che i propositi di Basilea due sono stati male interpretati, mal diffusi e per questi motivi invece che generare crescita hanno generato distruzione di risorse umane e patrimoni di dinastie imprenditoriali.
La soluzione è che ciascuna PMI così gravata di norme a spauracchi venga per cosi dirà " adottata " dal sistema statale, mediante l'assunzione d'ufficio di un team di adeguamento normativo per ciascuna PMI italiana ancora esistente che non ne abbia già iniziato l'adozione.
Questo tutoraggio a costo zero dovrebbe far ottenere da un lato l'adeguamento deliberato, dall'altro la salvezza delle aziende che altrimenti non potrebbero farsi carico di un così elevato numero di adeguamenti richiesti.
In conclusione il governo dovrebbe adottare un sistema di tutela statale delle proprie PMI formando squadre di formazione e tutoraggio, in modo di salvare le PMI, creare posti di lavoro creando le squadre di tutor, creando così PMI più sicure e fiscalmente in regola, cogliendo le opportunità fornite dai fondi europei.
A nostro avviso tale pratica dovrebbe essere intrapresa nell'immediato a livello comunale, per far scattare simultaneamente in tutto il territorio un grande sistema di rilancio e di lavoro e di miglioramenti qualitativi a tutti i livelli nelle PMI private e nelle partecipate Pubbliche..