La tradizione dei piccoli imprenditori italiani, in molti settori si è distinta per l'onestà e la integrità contabile dei dati annualmente dichiarati.
Moltissimo casi di aziende hanno invece seguito un comportamento non regolare pur se assistiti da professionisti quali consulenti fiscali iscritti all'ordine e consulenti legali altrettanto qualificati.
Questi ultimi caso hanno generato un forte volume di insolvenze e default, nonchè cosa non meno importante, un'importante evasione dalla regolarità contributiva.
Con l'evolversi dei risultati annuali negativi, sia a livello di gettito atteso, che a livello di concomitante aumento del costo statale per l'incessante crescita della spesa pubblica sempre più gravata da costi della politica, della sanità della giustizia, dell'informazione e dell'associazionismo non profit, l'unica via d'uscita è stata l'adozione della percentuale totale di imposte e tasse attuale, mai raggiunta prima nella storia da nessuno stato mondiale.
L'assurdità della situazione per cui ora anche le PMI oneste dovrebbero pagare più di quanto guadagnano dal loro lavoro con partita iva, vedrà presto gli annunciati episodi di opposizione politica di settembre.
Nel frattempo, in conformità con il D.L. 231, a gravare sulla gestione delle PMI si è formato addirittura un Sistema di Gestione per la Prevenzione dei Reati di tipo Amministrativo tenendo in considerazione la potenziale integrazione dello stesso Sistema Etico con altri sistemi specifici di gestione, come quelli relativi alla Qualità, all’Ambiente, alla Sicurezza e Salute sui luoghi di Lavoro e alla Gestione dei rischi.
In particolare, nei limiti della diversa materia trattata, si è teso a mantenere la struttura e i contenuti della norma UNI EN ISO 9001:2008.
Gli interventi che ora vengono richiesti dal sistema bancario prima di accettare il rapporto con una PMI prevedono una serie di misure che consentono di evitare:
• Sanzioni pecuniarie ed interdittive Min. € 25.822,84 - Max € 1.549.370,69
• Interdizione dall'esercizio dell'attività
• Sospensione/revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla
commissione dell'illecito
• Divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione
• Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e/o revoca di quelli concessi
La soluzione è che ciascuna PMI così gravata di norme a spauracchi venga per cosi dirà " adottata " dal sistema statale, mediante l'assunzione d'ufficio di un team di adeguamento normativo per ciascuna PMI italiana ancora esistente che non ne abbia già iniziato l'adozione.
Questo tutoraggio a costo zero dovrebbe far ottenere da un lato l'adeguamento deliberato, dall'altro la salvezza delle aziende che altrimenti non potrebbero farsi carico di un così elevato numero di adeguamenti richiesti.
In conclusione il governo dovrebbe adottare un sistema di tutela statale delle proprie PMI formando squadre di formazione e tutoraggio, in modo di salvare le PMI, creare posti di lavoro creando le squadre di tutor, creando così PMI più sicure e fiscalmente in regola, cogliendo le opportunità fornite dai fondi europei.
A nostro avviso tale pratica dovrebbe essere intrapresa nell'immediato a livello comunale, per far scattare simultaneamente in tutto il territorio un grande sistema di rilancio e di lavoro e di miglioramenti qualitativi a tutti i livelli nelle PMI private e nelle partecipate Pubbliche..
Moltissimo casi di aziende hanno invece seguito un comportamento non regolare pur se assistiti da professionisti quali consulenti fiscali iscritti all'ordine e consulenti legali altrettanto qualificati.
Questi ultimi caso hanno generato un forte volume di insolvenze e default, nonchè cosa non meno importante, un'importante evasione dalla regolarità contributiva.
Con l'evolversi dei risultati annuali negativi, sia a livello di gettito atteso, che a livello di concomitante aumento del costo statale per l'incessante crescita della spesa pubblica sempre più gravata da costi della politica, della sanità della giustizia, dell'informazione e dell'associazionismo non profit, l'unica via d'uscita è stata l'adozione della percentuale totale di imposte e tasse attuale, mai raggiunta prima nella storia da nessuno stato mondiale.
L'assurdità della situazione per cui ora anche le PMI oneste dovrebbero pagare più di quanto guadagnano dal loro lavoro con partita iva, vedrà presto gli annunciati episodi di opposizione politica di settembre.
Nel frattempo, in conformità con il D.L. 231, a gravare sulla gestione delle PMI si è formato addirittura un Sistema di Gestione per la Prevenzione dei Reati di tipo Amministrativo tenendo in considerazione la potenziale integrazione dello stesso Sistema Etico con altri sistemi specifici di gestione, come quelli relativi alla Qualità, all’Ambiente, alla Sicurezza e Salute sui luoghi di Lavoro e alla Gestione dei rischi.
In particolare, nei limiti della diversa materia trattata, si è teso a mantenere la struttura e i contenuti della norma UNI EN ISO 9001:2008.
Gli interventi che ora vengono richiesti dal sistema bancario prima di accettare il rapporto con una PMI prevedono una serie di misure che consentono di evitare:
• Sanzioni pecuniarie ed interdittive Min. € 25.822,84 - Max € 1.549.370,69
• Interdizione dall'esercizio dell'attività
• Sospensione/revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla
commissione dell'illecito
• Divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione
• Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e/o revoca di quelli concessi
La soluzione è che ciascuna PMI così gravata di norme a spauracchi venga per cosi dirà " adottata " dal sistema statale, mediante l'assunzione d'ufficio di un team di adeguamento normativo per ciascuna PMI italiana ancora esistente che non ne abbia già iniziato l'adozione.
Questo tutoraggio a costo zero dovrebbe far ottenere da un lato l'adeguamento deliberato, dall'altro la salvezza delle aziende che altrimenti non potrebbero farsi carico di un così elevato numero di adeguamenti richiesti.
In conclusione il governo dovrebbe adottare un sistema di tutela statale delle proprie PMI formando squadre di formazione e tutoraggio, in modo di salvare le PMI, creare posti di lavoro creando le squadre di tutor, creando così PMI più sicure e fiscalmente in regola, cogliendo le opportunità fornite dai fondi europei.
A nostro avviso tale pratica dovrebbe essere intrapresa nell'immediato a livello comunale, per far scattare simultaneamente in tutto il territorio un grande sistema di rilancio e di lavoro e di miglioramenti qualitativi a tutti i livelli nelle PMI private e nelle partecipate Pubbliche..