| | | | Grazie al MoVimento 5 Stelle, per la prima volta nella storia del nostro paese, un'istituzione adotta il voto elettronico per i referendum, uno strumento concreto di democrazia diretta e partecipata. Con la nostra proposta di legge, approvata oggi dal Consiglio Regionale, riavviciniamo finalmente la politica alla gente. La vera democrazia non è quella in cui i partiti decidono "al posto" dei cittadini, ma "con" i cittadini, e per fare questo non c'è strumento migliore del referendum che, grazie al voto elettronico, potrà svolgersi con maggiore frequenza,restituendo davvero al popolo quella "sovranità" che gli è riconosciuta dalla Costituzione, abbattendo i costi e il rischio di brogli elettorali. Ma questa è solo la prima importante vittoria ottenuta per i cittadini e per la democrazia. Oggi infatti il Consiglio ha dato il via libera a una consultazione popolare per chiedere ai cittadini se la Lombardia debba assumere più competenze e gestire le sue risorse sulla base dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Alla fine la maggioranza ci ha ascoltato convergendo sulla nostra proposta: è scesa dal piedistallo delle utopie indipendentiste e chiaramente incostituzionali a favore di una soluzione democratica, costituzionale e che non crea alcun disagio, o toglie risorse, agli altri territori d'Italia. Infatti da tempo stavamo lavorando su questo articolo della carta costituzionale per proporre una gestione diretta delle risorse fiscali sul territorio regionale al posto dell'attuale discrezionalità del loro utilizzo da parte del governo centrale. La Lombardia da tempo assiste impotente al suo tramonto, che inevitabilmente passa per la chiusura e l'esodo di centinaia di imprese, fabbriche, esercizi commerciali. Non ci sono neppure i fondi per evitare nuovi dissesti idrogeologici, per ricostruire case e infrastrutture spazzate via dai terremoti e dalle alluvioni. Invece, con l'Articolo 116 comma 3 della Costituzione, la regione potrà gestire autonomamente almeno una parte degli oltre 40 miliardi presenti nel bilancio dello stato regionalizzato e destinarli all'istruzione, ai beni culturali, all'ambiente: un risparmio di quasi un miliardo di euro da utilizzare sul territorio diminuendo le tasse, investendo sul trasporto pubblico locale, prevenendo i dissesti idrogeologici e collocando risorse sull'innovazione e la ricerca per le PMI. Ci davano per visionari eppure, anche dai banchi dell'opposizione, siamo riusciti a rispettate l'impegno preso con i cittadini portando avanti il sogno di democrazia diretta che Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno realizzato aggregando più di nove milioni di italiani con i portavoce nelle istituzioni! E non accettiamo moralismi sui costi del referendum dal PD, una forza politica ormai completamente avulsa da questo consiglio regionale, lontana dalle esigenze dei cittadini e vicina solo a quelle centriste di Renzi. Per il M5S dare la voce ai cittadini non è uno spreco ma un investimento. Come si permettono di parlare di sprechi? Loro che votarono a braccetto con la Lega per mantenere immacolato il privilegio dello stipendio? Loro che hanno stanziato 300 milioni di nuovi finanziamenti per lo scempio dell'autostrada Bre.Be.Mi, un'opera che non doveva costare niente alle casse pubbliche? Vogliamo avvicinare le risorse verso il basso perché siamo convinti che i cittadini sul territorio siano in grado di gestirle meglio, senza sprechi e bypassando l'impasse burocratico del governo centrale che fagocita soldi e speranze: oggi abbiamo ridato le chiavi della Lombardia ai legittimi proprietari, i cittadini. I portavoce del M5S Lombardia | | Voto elettronico e referendum: vittoria del M5S Lombardia | | Il Consiglio regionale, martedì, ha approvato una proposta di legge del Movimento 5 Stelle della Lombardia che da il via al voto elettronico. La Lombardia sarà la prima istituzione italiana a investire concretamente in strumenti di democrazia partecipata. Contestualmente, con il voto favorevole del movimento, il Consiglio regionale ha dato il via libera a una consultazione popolare perché i cittadini possano decidere se la regione debba assumere più competenze e gestire più risorse sulla base dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione. "Quella di oggi è una vittoria del M5S su tutta la linea – dichiara Stefano Buffagni consigliere del Movimento 5 Stelle -. Questo dimostra ancora una volta che non siamo quelli del 'no', ma che votiamo nel merito delle idee. In regione stiamo facendo un lavoro serio e concreto per chiamare i cittadini a partecipare alle scelte della politica. Il referendum approvato ha il quesito, e lo ha confermato anche Maroni, proposto dal Movimento. La Lega voleva votare sullo Statuto Speciale: per noi una proposta irricevibile perché incostituzionale. Per noi è giusto e fondamentale chiedere ai cittadini se vogliono più competenze e risorse per la Lombardia o se preferiscono l'accentramento illiberale di Renzi. Il voto elettronico consentirà ai cittadini di riappropriarsi delle scelte che la politica assume nelle segrete stanze. Capiamo che per il PD oramai sta passando di moda coinvolgere i cittadini nelle scelte e permetterli di votare ed esprimersi; per noi è un punto fondamentale che va nella direzione della democrazia diretta. Con le risorse in più si partirebbe diminuendo le imposte! L'atteggiamento del PD in aula è stato vergognoso. Dopo che da settimane ha insultato il M5S per questa proposta, dopo che per tutto il giorno ha fatto da moralizzatore a chi non si vende ma pensa sempre e solo agli interessi dei cittadini, è arrivato all'ultimo a dichiarare di essere pronto ad appoggiare il Referendum in cambio di un loro salvacondotto comunicativo. Il PD dovrebbe fare pace con il cervello e spiegare ai suoi elettori che cosa vuole fare. Al momento rimesta aria con le parole e a differenza del M5S, non porta nessun risultato concreto per i cittadini come il voto elettronico e questo referendum che spingerà Roma a darci più risorse". Per Andrea Fiasconaro, capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia: "La Lombardia da tempo assiste impotente al suo tramonto, che inevitabilmente passa per la chiusura e l'esodo di centinaia di imprese, fabbriche, esercizi commerciali. Non ci sono neppure i fondi per evitare nuovi dissesti idrogeologici, per ricostruire case e infrastrutture spazzate via dai terremoti e dalle alluvioni. Invece, con l'Articolo 116 comma 3 della Costituzione, la regione potrà gestire autonomamente almeno una parte degli oltre 40 miliardi presenti nel bilancio dello stato regionalizzato e destinarli all'istruzione, ai beni culturali, all'ambiente: un risparmio di quasi un miliardo di euro da utilizzare sul territorio diminuendo le tasse, investendo sul trasporto pubblico locale, prevenendo i dissesti idrogeologici e collocando risorse sull'innovazione e la ricerca per le PMI. Evidentemente non è questo che vuole il PD e in aula abbiamo dimostrato di essere diversi dal PD, ne siamo orgogliosi". Dario Violi, consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia, conclude: "Ci davano per visionari eppure, anche dai banchi dell'opposizione, siamo riusciti a rispettate l'impegno preso con i cittadini portando avanti il sogno di democrazia diretta che Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno realizzato aggregando più di nove milioni di italiani con i portavoce nelle istituzioni! E non accettiamo moralismi sui costi del referendum dal PD, una forza politica ormai completamente avulsa da questo consiglio regionale, lontana dalle esigenze dei cittadini e vicina solo a quelle centriste di Renzi. Per il M5S dare la voce ai cittadini non è uno spreco ma un investimento. Come si permettono di parlare di sprechi? Loro che votarono a braccetto con la Lega per mantenere immacolato lo stipendio da più di 8 mila euro al mese? Loro che hanno stanziato 300 milioni di nuovi finanziamenti per lo scempio dell'autostrada Bre.Be.Mi, un'opera che non doveva costare niente alle casse pubbliche?". "Vogliamo avvicinare le risorse verso il basso perché siamo convinti che i cittadini sul territorio siano in grado di gestirle meglio, senza sprechi e bypassando l'impasse burocratico del governo centrale che fagocita soldi e speranze: oggi abbiamo ridato le chiavi della Lombardia ai legittimi proprietari, i cittadini" concludono i portavoce del M5S. | | Referendum, non facciamoci fregare dalla propaganda | | Ad un osservatore minimamente onesto dal punto di vista intellettuale, non può sfuggire che gli unici veri vincitorinella partita che si è giocata in Regione nei mesi scorsi e che ha avuto il suo apice ieri in Consiglio siamo stati noi del MoVimento 5 Stelle. Abbiamo difatti ottenuto che passasse un nostro progetto di legge sul voto elettronico (primi in Italia) e che venisse approvato un referendum consultivo sull'autonomia regionale nel pieno rispetto della Costituzione. Su quest'ultimo si sono scatenate molte polemiche alimentate ad arte da un PD lombardo in evidente stato confusionale. Ma partiamo dall'inizio CENTRALISMO O AUTONOMIA REGIONALE? Il governo Renzi sta tagliando risorse alle Regioni e ha avanzato una proposta di riforma della Costituzione che mira a togliere moltissime delle competenze oggi in capo alle Regioni per portarle allo Stato centrale. Il disegno è chiaro: svuotare di soldi e competenze le Regioni, farle diventare delle scatole vuote e accentrare tutto il potere presso lo Stato centrale. Solo quest'anno i trasferimenti alla Lombardia sono stati ridotti di ben 1 miliardo di euro, mentre il cosidettoresiduo fiscale, cioè la differenza tra quanto i cittadini lombardi pagano in tasse e quanto ricevono in servizi, è giunto a 54 miliardi di euro l'anno. Non conto più le volte in cui ho avanzato delle proposte e mi sono sentito rispondere dalla giunta regionale: "si, siamo d'accordo con te, ma non ci sono i soldi per farlo". Ma non basta: se passasse questa riforma costituzionale, dal giorno dopo io non dovrei più ricevere comitati, associazioni, gruppi di cittadini che mi chiedono di intervenire per questioni ambientali o del loro territorio, perché la Regione non avrebbe più alcun potere! L'unica cosa che potrei fare è dire loro: "cari cittadini, compratevi un biglietto per Roma, chiede un appuntamento al Ministero e tanti auguri!". Tutti, ripeto, tutti i partiti in Lombardia sono contrari a questo accentramento e tutti (Pd e Civica Ambrosoli compresi) vogliono una Lombardia con maggiori risorse finanziare e maggiori competenze, così da gestire il denaro pubblico in modo più efficiente e mantenere il centro decisionale il più vicino possibile ai cittadini e ai territori. REFERENDUM SI, REFERENDUM NO Le critiche del centrosinistra sono arrivate non sulla volontà di maggiore autonomia, ma sulla richiesta di referendum, che rappresenterebbe un inutile spreco di denaro in quanto l'esito sarebbe scontato (tutti i lombardi voterebbero si); inoltre, dicono, la Regione potrebbe già ora farsi avanti con Roma senza bisogno di consultare i cittadini. Si potrebbe semplicemente rispondere che la democrazia ha un costo e che spendere soldi per consultare i cittadini non è mai uno spreco. E che i 30 milioni inizialmente preventivati dalla giunta si riducono, secondo le ultime stime, a 15 milioni grazie al voto elettronico da noi voluto. E che tale cifra potrebbe essere ulteriormente ridotta se la consultazione venisse abbinata ad una tornata di elezioni amministrative. Ma quello che i piddini lombardi si guardano bene dal dire è che questo referendum serve per dare peso politico alle richieste della Regione; richieste che sono già state avanzate a Roma e che Renzi ha del tutto ignorato! Abbiamo già votato in Consiglio vari atti che chiedevano a Renzi maggiore autonomia e risorse per la nostra Regione, abbiamo anche convinto tutti i parlamentari lombardi (di tutte le forze politiche) a fare altrettanto e il risultato ottenuto è stato zero! E' evidente che una ulteriore richiesta da parte della Regione non avrebbe avuto alcuna speranza di esito positivo. L'ultima carta da giocare è proprio il referendum: solo di fronte al voto di milioni di cittadini si può sperare che il governo centrale molli la presa. E' questo il senso del referendum! Quindi spendere 15 milioni di euro per indire il referendum che può darti la spinta giusta per ottenere di poter gestire direttamente e in modo più efficace svariati miliardi per il tuo territorio, il tuo ambiente, il mercato del lavoro, le imprese ecc. rappresenta chiaramente un investimento più che giustificato. 5 STELLE STAMPELLA DELLA LEGA? CASOMAI IL CONTRARIO Ieri siamo stati l'ago della bilancia in quanto la proposta di referendum per passare aveva bisogno di due terzi dei voti e la maggioranza da sola non aveva i numeri. E i piddini, in evidente difficoltà non sapendo come barcamenarsi tra le richieste dei cittadini di maggiore autonomia e il centralismo renziano, hanno pensato bene di accusarci di fare da stampella alla Lega. Quello che fanno finta di non sapere è che il testo del referendum approvato ieri è esattamente il testo del MoVimento 5 Stelle! La Lega, dopo i vagheggiamenti sull'indipendenza della Padania, la macroregione, la promessa di trattenere il 75% delle tasse e amenità varie, aveva proposto di fare un referendum sulla Lombardia a statuto speciale (come il Trentino Alto Adige, tanto per intenderci). Peccato che fosse un referendum palesemente incostituzionale! Siamo stati noi a proporre di utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla Costituzione, cioè usare la facoltà che la Costituzione concede alle Regioni di andare a negoziare "ulteriori forme di autonomia" con lo Stato centrale.Siamo stati chiari fin da subito: o così o non se ne parla. E la Lega ha abbassato le orecchie e si è piegata. Poi ognuno cerca di strumentalizzare i fatti e portare acqua al suo mulino, è normale in politica. Ma le cose sono andate in questo modo. E' stata una vittoria del MoVimento su tutta la linea e per fortuna qualche giornale se ne è accorto! E lo ha dovuto ammettere anche Maroni: | | Il voto elettronico in pillole | | La legge proposta dal Movimento 5 Stelle della Lombardia e approvata dal Consiglio regionale martedì introduce la possibilità d'indire in Regione Lombardia una consultazione elettorale con modalità informatizzate. L'opportunità è previstain prima battuta al solo referendum consultivo, in modo che possa costituire un banco di prova alla possibilità di estendere il voto elettronico anche ad altri tipi di consultazione del corpo elettorale. La Legge, dopo aver stabilito che il voto informatico deve garantire il rispetto dei principi sanciti per il diritto di voto dall'articolo 48 della Costituzione repubblicana e aver determinato le modalità di attuazione del referendum consultivo, assegna alla Giunta regionale il compito di emanare, previa intesa con i soggetti istituzionali necessariamente da coinvolgere per intervenire con modifiche sul sistema elettorale, un regolamento regionale che specifichi nel dettaglio le caratteristiche tecniche sul funzionamento del voto elettronico. IL VOTO ELETTRONICO IN PILLOLE Che cosa è il voto elettronico? Sono sistemi elettorali automatizzati tutti quei sistemi di votazione che si avvalgono di tecnologie che consentono lo spoglio automatico dei voti espressi dagli elettori, senza la necessità che gli scrutatori verifichino la preferenza espressa in ogni singolo voto. I primi prototipi, degli anni 60 erano semplici apparecchiature meccaniche che interagivano con prestampati forabili. Oggi tutte le tipologie di voto elettronico sono alimentate elettronicamente. Vantaggi del voto elettronico L'automatizzazione dello spoglio elettorale, riducendo l'impiego di scrutatori, determina votazioni più rapide ed economiche. I benefici del voto elettronico si manifestano all'inizio e alla fine delle votazioni. Oltre al contenimento della spesa, l'eliminazione delle schede cartacee porta a una riduzione dell'impatto ambientalecausato dalla votazione stessa, sia per la mancata necessità di produrre schede, sia per l'eliminazione del trasporto delle stesse nelle varie sedi di voto. Il voto elettronico inoltre offre maggiori garanzie di trasparenza delle operazioni elettorali rispetto a quello tradizionale e, semplifica le operazioni degli elettori riducendo errori involontari che invalidano l'espressione della volontà dell'elettore e annulla i margini di interpretazione delle schede nulle. Il voto elettronico rappresenta inoltre, in termini generali, uno dei principali terreni di sperimentazione dei nuovi diritti di cittadinanza e un terreno di frontiera per la conquista del diritto alla partecipazione del cittadino in maniera più diretta alla vita pubblica e politica. Diverse modalità di voto elettronico Voto online o voto remoto. Il primo modello consente virtualmente l'eliminazione dei seggi elettorali: ciascun elettore può votare tramite un PC o un dispositivo mobile, utilizzando strumenti simili alla posta certificata dotata di tecnologie di sicurezza aggiuntive come codici crittografati (come in alcune regioni australiane e cantoni svizzeri) o carte di servizio dotate di micro-processori da inserire in appositi lettori (come in Estonia). Il secondo modello (ben più diffuso: Brasile, India, Stati Uniti, Venezuela) necessita di seggi allestiti con macchinari che non sono connessi a internet. Sistema aperto o secretato. Per via di questioni connesse alla tutela della proprietà intellettuale dei realizzatori del software, nonché alla sicurezza del sistema, la maggior parte dei Paesi (Brasile, India, USA) si avvale di programmi che non vengono resi di pubblico dominio. In controtendenza, l'Australia è dotata di un sistema open source, da chiunque testabile a garanzia della sua solidità. IL VOTO ELETTRONICO IN ITALIA E NEL MONDO L'esperienza statunitense Negli Stati Uniti gli elettori hanno a disposizione diverse modalità per votare: per posta, recandosi alle urne tradizionali o usando dispositivi elettronici. Nel 2009 si sono tenute le prime elezioni completamente digitali per il rinnovo dell'amministrazione di Honolulu, nello stato delle Hawaii: ogni elettore ha ricevuto un codice con il quale accedere a un sito dove esprimere la propria preferenza. Nel 2012, per la prima volta, anche Google e Facebook hanno consentito ai votanti di usare le relative credenziali per autenticarsi al sistema elettorale. A parte questo caso, il voto su Internet non è ancora ammesso per le elezioni statali e federali. L'esperienza brasiliana Il sistema elettorale automatizzato del Brasile, sviluppato dal Tribunale Supremo Elettorale (TSE) con la collaborazione di vari colossi informatici (tra cui anche IBM e Microsoft), è stato utilizzato per la prima volta nel 1996, ed è diventato l'unico sistema impiegato nel Paese fin dal 2000. Il sistema, ormai evolutosi, è di tipo remoto: registra i voti espressi su una memoria magnetica connessa a un server centrale al quale sono collegate varie postazioni di voto di ciascun seggio. I partiti politici hanno accesso al software alcune settimane prima delle votazioni e sino a oggi non ci sono state segnalazioni di frodi elettroniche. Il sistema di voto brasiliano gestisce inoltre anche l'identificazione dei votanti, verificando la legittimità dei loro documenti (dal 2012 alcuni seggi sono stati dotati di postazioni in grado di leggere le impronte digitali dei votanti). Il Brasile ha affittato ad altri Paesi le proprie macchine per alcune elezioni (Paraguay ed Ecuador) e ha annunciato l'interesse a esportarle. L'esperienza australiana L'Australia ha risposto alle esigenze del voto elettronico da parte del piccolo Territorio federale della Capitale Australiana (ACT), con circa 360mila abitanti di cui gli aventi diritto al voto sono circa 170mila con L'Electronic Voting and Counting System (eVACS®). L'eVACS è il primo e per il momento unico software open source scritto utilizzando Linux per il voto elettronico ad essere stato sperimentato a partire dal 2001 in tre assemblee legislative e in due surroghe a seguito delle dimissioni degli eletti. Il successo dell'esperimento e i vantaggi riconosciuti sono stati tali che l'Australian Capital Territory non tornerà più indietro. Lo sviluppo di eVACS, i cui fondamenti legali si trovano nella legge elettorale del 1992 (modificata e approvata il 5 dicembre del 2000 per includere il voto elettronico), e l'efficace attuazione del voto elettronico rappresentano il culmine di un progetto ampio e complesso avviato dopo l'elezione dell'assemblea legislativa del 1998. A seguito dell'ultima assemblea del XX secolo è apparso indispensabile passare al voto elettronico per velocizzare il processo di conteggio dei voti del sistema elettorale "Hare-Clark" di tipo proporzionale (ideato nel 1859) eliminando il rischio di errori umani e per permettere di votare senza assistenza (indispensabile per il modello italiano) anche ai disabili come i non vedenti. Dopo aver valutato tutte le proposte, la Commissione del territorio federale non ha ritenuto opportuno utilizzare internet per il voto nelle elezioni del 2001 fino al 2008, ma l'utilizzo di internet per il voto è il prossimo passo in ambito di e-democracy che l'ACT intende fare. L'esperienza estone L'Estonia, nel 2005 è stata la prima nazione al mondo a tenere elezioni nazionali attraverso un sistema di voto elettronico. Gli elettori effettuavano il login su di un personal computer e accedevano poi a un'applicazione di voto per cui era necessario utilizzare la smart card ID dell'elettore e un codice PIN univoco. Più di un quarto della popolazione Estone ha votato online. L'esperienza svizzera In occasione della votazione popolare federale del 30 novembre 2014, dodici Cantoni hanno offerto la possibilità di votare elettronicamente. Dal primo test di voto elettronico del 26 settembre 2004, il canale di voto elettronico è stato offerto fin qui 31 volte nell'ambito di uno scrutinio a livello nazionale. Il canale di voto elettronico è stato inoltre messo a disposizione degli elettori nell'ambito di scrutini a livello cantonale e comunale. I Cantoni di Ginevra e Neuchâtel, oltre agli Svizzeri residenti all'estero iscritti nelle liste elettorali hanno offerto la possibilità di votare elettronicamente anche ad aventi diritto di voto svizzeri residenti nei loro Cantoni. Negli altri Cantoni (Berna, Lucerna, Friburgo, Soletta, Basilea Città, Sciaffusa, San Gallo, Grigioni, Argovia e Turgovia) hanno potuto votare elettronicamente solo gli Svizzeri residenti all'estero. Dei circa 170000 cittadini che avrebbero potuto votare via Internet, 27586 si sono effettivamente avvalsi di questa possibilità. Nei 12 Cantoni che hanno partecipato alle prove di voto elettronico, fino al 67.88% dei votanti svizzeri residenti all'estero si sono serviti del nuovo canale di voto. I circa 170000 aventi diritto di voto ammessi alla prova corrispondono al 3% dell'elettorato svizzero nel suo complesso. Il voto elettronico in Italia Alcune Istituzioni italiane hanno sperimentato il voto elettronico. In Trentino per esempio, la sperimentazione è stata realizzata nell'ambito di ProVotE, un progetto che rappresenta un primo passo per dare attuazione all' articolo 84 della legge provinciale 2/2003, Norme per l'elezione del Consiglio provinciale e del Presidente della Provincia. L'articolo della legge provinciale prevede l'automazione delle procedure di voto e di scrutinio per le elezioni provinciali e i referendum di competenza provinciale. L'automazione delle procedure elettorali in Trentino è stata testata per la prima volta nel corso delle elezioni comunali del 2005 e 2006, utilizzando un sistema che permette di manifestare la propria indicazione di voto su una scheda elettronica attraverso un apposito touch screen. Il 7 maggio 2013 i comuni pugliesi di Melpignano e Martignano hanno sperimentato il voto con urna elettronica. | | VOTO ELETTRONICO. I cittadini lombardi potranno esprimersi con il voto elettronico nei referendum consultivi. Il consiglio regionale ha approvato la modifica alla legge 34 (relatrice Iolanda Nanni del Movimento 5 Stelle) che introduce le modalità informatizzate nelle consultazioni popolari e che pone così la Lombardia, come è stato rimarcato in aula da più forze politiche, come apripista nell'utilizzo del voto telematico in ambito nazionale. La nuova legge regionale dispone che in ogni seggio elettorale sia presente almeno un apparecchio per il voto elettronico, collocato in modo tale da garantire segretezza e personalità del voto. Ciascun apparecchio dovrà essere dotato di un meccanismo che può consentire anche l'eventuale stampa su carta del voto espresso elettronicamente, nonché di un'urna nella quale le schede cartacee possono essere depositate automaticamente dopo il voto. In ogni Comune saranno sorteggiate le sezioni in cui oltre al voto elettronico deve essere affiancata anche la stampa dello stesso e che dovranno essere almeno il 25 per cento degli elettori aventi diritto al voto. Rispetto al testo uscito dalla commissione, un emendamento presentato in aula dal sottosegretario Ugo Parolo apre la possibilità di indire il referendum, oltre che nel periodo aprile-giugno, anche fra settembre e novembre. Il termine a disposizione del presidente della giunta per indire il referendum viene ridefinito in "entro 18 mesi dalla deliberazione del consiglio regionale". Durante il dibattito le forze di centrodestra e i consiglieri M5S in quasi tutti gli interventi hanno rimarcato "l'innovazione del sistema, che garantisce economicità e al tempo stesso amplia la platea della partecipazione democratica diretta dei cittadini, ponendo la Lombardia ancora come regione di eccellenza". (fonte:Repubblica) REFERENDUM AUTONOMIA. Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di referendum consultivo ai sensi degli articoli 25 e seguenti della legge regionale 34/1983. Il testo del quesito, condiviso all'interno di un tavolo di lavoro in seno alla Commissione Affari istituzionali e poi approvato dalla stessa lo scorso 4 febbraio, è il seguente: "Volete voi che la Regione Lombardia, nel quadro dell'unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 116, terzo comma della Costituzione?". La proposta doveva raccogliere per Statuto i 2/3 dei consensi dell'Aula: a favore si sono espressi 58 consiglieri (Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, NCD, Fratelli d'Italia, Pensionati, Gruppo Misto e M5S), contrari 20 (PD, ad eccezione del consigliere Corrado Tomasi che ha votato a favore, e Patto Civico). Prima della discussione generale è stata respinta dall'Aula (voto contrario di maggioranza e Movimento 5 Stelle) una pregiudiziale sollevata da PD e condivisa da Patto civico. L'Aula ha approvato, poi, un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle (a firma Dario Violi e Stefano Buffagni) in cui si chiede alla Giunta di "somministrare il referendum consultivo avvalendosi delle modalità elettroniche di voto offerte dal progetto di legge 226". | | III Sanità Progetto di legge sulla riforma sanitaria in regione lombardia Stamane venerdì 20 febbraio viene depositato il testo definito del Pdl di riforma sanitaria che vede Paola Macchi prima firmataria. Lunedì 16 febbraio AUDIZIONI Continuano le audizioni sulla riforma sociosanitaria. In totale – per ora sono 82 gli enti/associazioni che verranno invitate a portare il loro contributo nei riguardo della Riforma. I tempi previsti e già inseriti nel calendario dei lavori della commissione sono fino all'8 aprile. Nello specifico le realtà audite sono state: • ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – Associazione Sindacale Lombarda • FEDERCOFIT – Federazione Comparto Funerario Italiano • CGIL-CISL-UIL Confederali Regionali • CGIL-CISL-UIL F.P – Funzione Pubblica Regionale • SPI CGIL-FNP CISL-UILP UIL Pensionati Regionali Martedì 16 febbraio Nuova riunione del tavolo di lavoro sui due pdl abbinati e precisamente: PDL N. 184 DIFFUSIONE DELLE "TECNICHE SALVA VITA" E DEI CONCETTI DI PREVENZIONE PRIMARIA QUALI DISOSTRUZIONE PEDIATRICA E RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE PDL N. 224 DISOSTRUZIONE PEDIATRICA: PRONTI A INTERVENIRE ! Sono stati auditi: • Direttore AREU • Direttore Generale - Ufficio scolastico regionale • Segretario regionale Federazione Italiana Pediatri Libera Scelta Mercoledì 17 febbraio SEDUTA DI COMMISSIONE Sono stati ufficialmente abbinati i due PDL che riguardano le tecniche salvavita e disostruzione pediatrica. AUDIZIONI Continuano le audizioni sulla riforma sociosanitaria. Presidenti Assemblee Conferenze dei Sindaci ASL di: • Bergamo • Brescia • Valcamonica – Sebino • Como • Cremona • Lecco Giovedì 18 febbraio Continuo del tavolo di lavoro sui due pdl abbinati e precisamente: PDL N. 184 DIFFUSIONE DELLE "TECNICHE SALVA VITA" E DEI CONCETTI DI PREVENZIONE PRIMARIA QUALI DISOSTRUZIONE PEDIATRICA E RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE PDL N. 224 DISOSTRUZIONE PEDIATRICA: PRONTI A INTERVENIRE! E' stato presentato un nuovo testo che accogli quanto emerso dalle audizioni di martedì e dai diversi emendamenti presentati dai gruppi di maggioranza e minoranza. L'elaborato è ora nuovamente al vaglio dei consiglieri per la stesura finale. IV Attività produttive e occupazione Nel consuetudinario appuntamento del Giovedì mattina, la Commissione attività produttive s'è anzitutto occupata del Progetto di Legge per il sostegno alle organizzazione di commercio equo e solidale (PdL 34), della proposta di regolamento sull'albo regionale delle cooperative (PAR 52) e del programma di lavoro della Commissione europea per l'anno 2015; nel prosieguo della mattinata i commissari si sono quindi confrontati con l'Assessore alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione – Mario Melazzini – in merito all'attuazione della Legge regionale 11/2014 (impresa Lombardia), alla situazione dei bandi per il sostegno alle imprese lombarde, nonché – più in generale – con riferimento all'evoluzione del POR regionale; l'Assessore ha infine risposto a due interrogazioni riguardanti le norme per l'identificazione del pane fresco negli esercizi commerciali e l'evoluzione societaria in atto presso l'Alenia-Aermacchi e l'Agusta-Westland di Varese, dietro sollecito dell'M5S. Il PdL 34 è stato esaminato in un ristretto Gruppo di Lavoro, i cui partecipanti – pur sostanzialmente concordi sul contenuto del provvedimento – hanno preso atto di alcuni accorgimenti tecnici necessari onde auspicare una tempestiva approvazione della Legge in vista gli eventi che nella prossima primavera si svolgeranno a Milano, nominata capitale del commercio equo e solidale per il 2015. Nella successiva seduta di Commissione, votato all'unanimità Il PAR 52 – alla luce dei favorevoli riscontri emersi dal mondo cooperativo – e illustrate le modalità operative per confrontarsi su un atto d'indirizzo politico riferito al programma di lavoro della Commissione UE per l'anno in corso, nonché per l'esame di altri provvedimenti depositati all'attenzione della commissione IV (tra cui, oltre al PdL 34 sul commercio equo e solidale, anche i PdL 170 e 209 sugli operatori commerciali non professionali su area pubblica – tanto con riguardo alle tematiche dei cd "hobbisti" quanto a quella delle vendite di beneficienza – e il PdL 227 sul gioco d'azzardo patologico) è dunque intervenuto l'Assessore Melazzini, che ha aggiornato i commissari sugli sviluppi di cui alla Legge Regionale 11/2014, nonché sullo stato dei bandi per il sostegno alle imprese in attuazione dei programmi operativi del POR-FESR 2014/2020 per Regione Lombardia. Quanto alla Legge per il rilancio dell'imprenditorialità lombarda, a un anno dalla sua approvazione si è già registrata la presentazione di una trentina di progetti per lo sviluppo di accordi di competitività con cui sostenere, rafforzare e rilanciare importanti cluster industriali della nostra Regione: è la riprova della lungimiranza dell'impegnata condivisione di questo provvedimento da parte del M5S-Lombardia per mezzo dei suoi portavoce Buffagni e Violi. Buone notizie anche per i bandi per l'avvio di nuove imprese e il rilancio di quelle già esistenti, dopo la presentazione di oltre un migliaio di domande per accedere ai fondi stanziati, domande che – però – dovranno essere evase in tempi compatibili con l'estrema esigenza di liquidità delle imprese lombarde, come il M5S non mancherà di verificare, anche con riferimento al resto delle misure predisposte per attuare gli altri "assi fondamentali" del piano operativo regionale per la gestione dei fondi strutturali comunitari, in raccordo con gli obiettivi di cui alla strategia Europa 2020: «abbiamo sempre denunciato ogni manchevolezza della Giunta e della maggioranza, ma siamo i primi a cercare di far fruttare al meglio quanto di buono è stato approvato, benché il "merito" difficilmente venga riconosciuto a chi – come noi – sta all'opposizione» commentano Violi e Buffagni «per questo motivo, anche nelle prossime settimane, stiamo organizzando una serie d'incontri nelle province lombarde, dove abbiamo coinvolto tutte le forze politiche per massimizzare la visibilità sugli accordi e i contratti di solidarietà che – rifinanziati grazie ai nostri sforzi – confidiamo possano aiutare tante imprese in difficoltà, così come i loro lavoratori». La discussione si è quindi esaurita rapidamente, laddove – da un lato – le pur legittime osservazioni sulle criticità legate all'etichettatura del pane fresco si devono scontrare con le penetranti competenze legislative statali ed europee in tale ambito e – dall'altro lato – le pur legittime preoccupazione riferite alle conseguenze industriali del riassetto societario di Alenia-Aermacchi e Agusta-Westland all'interno del gruppo Finmeccanica, sembrano essere concretamente fugate dai contatti presi da quest'ultimo con la Regione per la realizzazione di nuovi investimenti nell'area. V Territorio e infrastrutture L'indice di puntualità dei treni di Trenord (si intende, secondo gli standard di riferimento europei, i treni arrivati entro il limite dei 5 minuti) è migliorato negli ultimi tre mesi di 10 punti percentuali, passando dal 72% del 19 novembre 2014 all'82% attuale: l'obiettivo è di portarlo entro tre anni al 90%. Lo ha sostenuto il nuovo Amministratore delegato di Trenord Cinzia Farisè, che ha assunto l'incarico a metà novembre dello scorso anno e che è intervenuta oggi in Commissione Territorio per fare il punto sugli obiettivi e sulle azioni che saranno messe in campo per migliorare il servizio di Trenord. "Ho trovato una situazione di forte criticità –ha detto la Farisè- e il mio primo obiettivo è stato quello di motivare i dipendenti dell'azienda ad ogni livello. In vista di Expo Trenord deve migliorare la sua performance e su questo obiettivo stiamo concentrando ogni sforzo. Sono soddisfatta nel riscontrare da subito significativi miglioramenti e risultati pur in un così breve tempo trascorso". Secondo i dati forniti oggi dalla Farisè, in questi ultimi tre mesi i treni con ritardi superiori ai 5 minuti sono diminuiti dal 29% al 15%, mentre sono passati dal 28% al 41% quelli arrivati in perfetto orario: la percentuale dei treni soppressi è scesa dal 4,6% del novembre 2014 allo 0,7% attuale. Trenord sta concentrando gli sforzi su cinque linee in particolare, individuate come quelle che presentano le maggiori criticità e che impattano maggiormente sulla circolazione dell'intero sistema lombardo: la Novara-Milano-Treviglio, la Domodossola-Milano, la Bergamo-Milano (via Carnate), la Verona-Brescia-Treviglio-Milano e la Mantova-Milano, cercando di intervenire soprattutto su puntualità, affollamento e decoro delle carrozze, su una comunicazione più tempestiva e puntuale, sulla diminuzione dei rallentamenti lungo la linea e degli episodi di microcriminalità e vandalismi. "Ogni giorno –ha evidenziato ancora l'Amministratore delegato di Trenord- servirebbero almeno 10 convogli in più: dei 63 nuovi treni previsti per il triennio 2014-2016, già 13 sono entrati in funzione (5 Vivalto, 4 Coradia Meridian e 4 Flirt) e hanno consentito la dismissione di un centinaio di vecchie carrozze obsolete. Altri 10 treni entreranno in funzione prima dell'inaugurazione di Expo 2015, altri 7 durante l'esposizione universale". Una forte campagna di formazione e aggiornamento professionale è stata avviata in questi mesi per 3.200 dipendenti di Trenord. Durante l'audizione sono intervenuti Eugenio Casalino e Iolanda Nanni del M5Stelle. VII Cultura istruzione formazione comunicazione Giovedì 19 febbraio si è riunita la VII commissione. Il consigliere Formenti del la Lega ha letto la risoluzione sui bandi Generazione Web, relativi agli anni scolastici 2012/13 e 2013/14, rivista in seguito alle osservazioni dell'Assessore Aprea espresse nella scorsa seduta. E' stato, poi, illustrato il Doc. 6 "Programma di lavoro della commissione europea per il 2015"; sono stati trattati gli argomenti di competenza della VII commissione. La "Delibera quadro triennale in materia di spettacolo 2015-17" in attuazione de lla L.R. n. 21 del 2008, avente ad oggetto gli obiettivi e priorità per il pross imo triennio in tema di spettacolo, è stato l'ultimo argomento affrontato. Commissione speciale carceri Audizione con il Presidente del "Progetto Nuova Vita Onlus" per la presentazione del progetto riguardante il riuso di personal computer obsoleti per progetti di utilità sociale Al termine i commissari hanno deciso di attivarsi presso alcune realtà dell'hinterland milanese al fine di proporre ai direttori degli istituti di pena – vedi Bollate ad esempio – questo progetto che vede da una parte il riutilizzo a costi bassissimi di strumentazione altrimenti obsoleta e dall'altro la possibilità di offrire un posto di lavoro a chi – dopo una breve pena – rientrerà nella società. | | Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale | | Seduta Ufficio di Presidenza del 16 Febbraio 2015 (UdP sta per Ufficio di Presidenza; CR per Consiglio Regionale; Dlgs per Decreto Legislativo, LR per Legge Regionale, DL per Decreto Legge; DUP per Delibera di Ufficio di Presidenza, OdG Ordine del Giorno; DSG decreto del Segretario Generale; SG Segretario Generale, il Direttore Generale del Consiglio Regionale; PA Pubblica Amministrazione; PO Posizione Organizzativa) Comunicazioni del presidente (27 pagine di documentazione) 1. Richiesta di Patrocinio gratuito presentata dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo (con richiesta di trasformazione in delibera) 2. Deliberazione Consiglio Comunale di Lazzate. Note informative varie e verbale seduta precedente (28 pagine di documentazione) 1. Eventi istituzionali vari 2. Motivi di impugnazione di leggi regionali da parte del governo 3. Lettera del consigliere Fiasconaro in merito alla votazione in III Commissione sul pdl n. 50: 4. Lettera dell'Associazione Consiglieri per collaborazione in iniziative 5. Problematiche logistiche Delibere (157 pagine di documentazione) 1) Autorizzazione al Difensore regionale alla partecipazione alle riunioni e alle iniziative di carattere istituzionale legate alla specificità della carica ricoperta Delibera riproposta dopo il rinvio delle due precedenti sedute, in considerazione del fatto che il Difensore Regionale ha presentato ricorso alla legge regionale che ha tagliato i vitalizi, in qualità di ex consigliere regionale. Stiamo ancora attendendo l'esito del chiarimento richiesto dal presidente Cattaneo. 2) Disposizioni attuative dell'art. 6, comma 2, della legge regionale 24 giugno 2013, n. 3, in materia di riduzione dei costi della politica (rilevazione e accertamento delle presenze e delle assenze). Approvazione definitiva. Questa delibera viene riproposta dopo l'acquisizione del parere favorevole della Giunta. M5S propone la firma in UdP come nelle commissioni, per attestare la presenza e la trattenuta per assenza sulla seconda commissione prioritaria come per la prima. Se non vengono accettate queste proposte propongo voto di astensione del Movimento 5 Stelle. 3) Determinazioni relative alla prosecuzione e conclusione del procedimento concernente i rendiconti dei gruppi consiliari dell'anno 2012 – concessione di ulteriore termine al Collegio dei revisori dei conti per la presentazione dell'esito delle valutazioni sulle relazioni presentate dai Presidenti dei gruppi Ennesimo capitolo della saga "rendiconti gruppi consiliari 2012" che stiamo seguendo passo passo e di cui abbiamo già riportato la cronistoria qui. Confermo il mio voto contrario su questa delibera, che proroga di ulteriori 60 giorni il termine concesso ai revisori per concludere il loro lavoro, così come ho votato contro alla DUP 314 del 16 settembre 2014 con le stesse motivazioni. Tra l'altro, visto che i revisori stanno in pratica rifacendo da capo il lavoro di analisi della rendicontazione dei gruppi già fatto dalla Sezione Regionale della Corte dei Conti, M5S propone l'aggiunta in delibera di un punto in cui si dispone la trasmissione di copia della delibera alla Corte, in modo che ne sia a conoscenza. 4) Autorizzazione all'utilizzo del marchio istituzionale del Consiglio regionale da parte del Gruppo consiliare Maroni Presidente per la mostra "Guardare il mondo con gli occhi di Gandhi", che si terrà dal 9 al 12 marzo 2015 a Milano presso la sede del Consiglio Regionale, Palazzo Pirelli, piano Belvedere 31mo piano Nelle motivazioni della richiesta presentata dal Gruppo Lista Maroni si legge che l'iniziativa, che consiste in una mostra in cui 20 testimonial indossano gli occhiali di Gandhi, serve per sensibilizzare l'opinione pubblica e il Governo indiano affinchè vengano liberati i due marò. Voto di astensione del Movimento 5 Stelle, perché questo fine non viene chiaramente esplicitato né nella locandina dell'evento né nella delibera. Ma soprattutto perché strumentalizzare l'icona globale della non-violenza per chiedere la liberazione di due soldati? 5) Revoca della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 16 aprile 2014 n. 118 'Concessione di patrocinio oneroso del Consiglio regionale all'iniziativa "500 Miglia Touring 2014" promossa dall'Associazione Sportiva Dilettantistica Lions di Brescia, in programma dall'1 al 4 maggio 2014'– Conferma del patrocinio a titolo gratuito per la medesima iniziativa. 6) Revoca della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 16 aprile 2014 n. 128 'Concessione di patrocinio oneroso del Consiglio regionale all'iniziativa "Galoppando verso la scuola: sport equestre per crescere insieme" promossa dalla Monsereno Horses Associazione Sportiva Dilettantistica Discipline Equestri di Imbersago (CO), in programma il 18 maggio 2014'. Con queste due delibere vengono revocati due patrocini onerosi concessi dall'UdP in quanto non è stata presentata in tempo utile la rendicontazione necessaria per la liquidazione del contributo. Voto favorevole del M5S. Seguono 4 delibere di concessione di patrocinio gratuito e 7 di patrocinio oneroso, astenuto sulle prime e contrario sulle seconde come da nostra presa di posizione generale sui patrocini. Totale 202 pagine di documentazione analizzate. | | Mozioni, interpellanze e interrogazioni | | | | | | | |