Cari Amici, ciao a tutti.
Come saprete, venerdì scorso è stata depositata presso la Cancelleria della Corte di Cassazione a Roma da 18 promotori la proposta di una legge costituzionale d'iniziativa popolare per indire il referendum di indirizzo sull'euro.
Nella nostra Costituzione non è previsto il referendum di indirizzo, quindi per indirlo è necessaria l'approvazione di una legge costituzionale ad hoc (come nel 1989).
Quindi chiediamo a tutti voi di votare secondi coscienza, per dare la massima forza possibile a questa iniziativa iniziata per mantenere fede ad un punto del nostro programma europeo, e per continuare a dimostrare la nostra coerenza.
Per poter essere discussa in una delle due Camere, la proposta di legge di iniziativa popolare deve essere accompagnata da almeno 50.000 firme raccolte, certificate e depositate in massimo 6 mesi.
Esattamente la stessa procedura per la legge "Parlamento Pulito" del V-Day 1.
Ma noi non vogliamo fermarci a 50.000 firme, vogliamo raccoglierne milioni, (sì, milioni!) per costringere il Parlamento a metterla in discussione, per dare peso politico alla nostra iniziativa e per permettere un serio dibattito su questo 'euro negato ora agli italiani per delle bieche quanto anacronistiche e quanto mai dannose regole di fiscale compact e pareggio di bilancio' quanto mai inapplicabili in un momento di crisi e di emergenza idrogeologica nazionale come questo.
Quando i partiti, da soli, hanno deciso di far entrare l'Italia nell'euro, senza chiederlo agli italiani, non ci avevano detto che sarebbe potuto succedere questo vero e proprio "sterile protezionismo monetario" che sta bloccando comuni e P.M.I.
Quindi fai la cosa giusta, adesso per dare un segnale forte, che gli autarchia monetaristi della commissione europea devono ricevere.
Solo Se faremo loro sapere che l'Italia potrebbe abbandonarli - facendo cosi fallire il progetto euro - costoro inizieranno a ritirare la loro arroganza aritmetica, per addivenire ad una politica basata su visioni dinamiche ed opportunamente elastiche, che meglio si confanno ad un periodo di crisi mondiale, un cui è necessaria apertura al credito e non preziosismo mercenario di interessi bancari internazionali.
Questo referendum non è contro il capitale ma è pro proprietà private e pro p.m.i. .
Questo referendum è il punto di partenza per riformare le regole sul credito impedendo la sua incetta e il suo monopolio da parte di banche, borse e monete.
Questo referendum non è contro gli interessi dei poteri forti, ma è per il rilancio della libertà di iniziativa dal basso unica attività che potrà sostenere il sistema generale sia privato economico che pubblico.
Ermanno Faccio...