La Commissione europea, nella relazione di accompagnamento

della proposta di raccomandazione (1998/268), che poi è stata assunta dal Consiglio (1999/519), riconosce: "studi scientifici attestano un aumento del rischio per alcuni tipi di tumore, come leucemie, tumori del tessuto nervoso e, sebbene in misura limitata, tumori al polmone, tra i lavoratori del settore elettrico" e ricorda i "dati epidemiologici sul rischio di tumore conseguente all'esposizione a frequenze estremamente basse, tra le persone che vivono vicino a linee

di trasmissione ad alta tensione". Il NIEHS, l'istituto nazionale degli Stati Uniti per la sanità ambientale, appartenente ai celebrati NIH (istituti nazionali di sanità) ha pubblicato un rapporto nel 1998 (report 98/3981) in cui, dopo aver classificato i campi elettromagnetici in bassa frequenza

come possibili

cancerogeni, afferma:

« la classificazione di campi elettrici e magnetici a 50 e 60 Hz come possibili cancerogeni è una decisione cautelativa che riguarda la salute pubblica, basata su una limitata evidenza di aumento di rischio di leucemia infantile in relazione all'esposizione di residenti, nonché su una aumentata incidenza di leucemia linfoide cronica associata con l'esposizione lavorativa e naturalmente residenziale ».

