venerdì 24 luglio 2015

Beppe consiglia...

Beppe dice che "Un piano B di uscita è essenziale per l'Italia, chiunque sia al governo. Con un enorme debito pubblico ed una economia manufatturiera orientata all'export è da irresponsabili non farsi trovare pronti ad una eventuale uscita non necessariamente forzata da noi ma eventualmente subita da decisioni altrui". Il caso greco del premier Alexis Tsipras, in cui ha famigeratamente "rifiutato a priori l'Euroexit" è stata la sua "condanna a morte". Beppe, nel lungo post pubblicato sul blog, sintetizza alcuni punti del piano B del M5S, a partire dal "referendum". Per il nostro garante, occorre inoltre considerare il nostro debito - inferiore a quello di molti "eurocolleghi" ma comunque cospicuo - come peso importante onde per cui è possibile un unica azione sana e igienica: quella di "rafforzare le nostre banche". La possibilità di fallimento delle banche e la chiusura dei rubinetti della liquidità è ciò che alla fine ha fatto capitolare Tsipras. Prepararci alla nazionalizzazione delle banche ed al passaggio ad un'altra moneta é l'unico modo per non perdere la prima battaglia che dovremo affrontare quando arriverà il momento di staccarci dal boccaglio della BCE. Ogni piano B dovrà dunque prevedere l'introduzione di una moneta parallela che all'evenienza potrà essere adottata per avviare il processo di uscita in maniera soft". E il post, prima dell'Italia, si sofferma sulla Grecia e attacca: "Era difficile difendere gli interessi del popolo Greco peggio di come ha fatto Tspiras. Solo una eccessiva incompetenza economica unita ad una vile azione politica potevano trasformare l'enorme consenso elettorale che lo aveva portato al governo a gennaio nella vittoria dei paesi creditori suoi avversari solo sei mesi dopo, nel tradimento permetrato verso i suoi elettori, nonostante un referendum vinto nel frattempo", sottolinea Beppe osservando: "la Germania è sistematica nella sua strategia: prima crea un nuovo precedente e poi lo utilizza nella battaglia successiva imponendo decisioni via via più invasive. E per il M5S, aggiunge,  i precedenti di "Spagna, Irlanda, Portogallo, Cipro, Grecia" hanno l'Italia come "destinatario finale". "Faremo quindi bene a prepararci con un governo esplicitamente anti euro all'assalto finale del patrimonio degli italiani sempre più a rischio: se non ci riprendiamo la nostra sovranità monetaria" perderemo presto l'Italia, significa il nostro leader, concludendo il post.

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Cosa sono le P.M.I.

La politica viene costantemente svolta da persone competenti in moltissimi argomenti, ma molto spesso ignare delle realtà delle imprese. Le P.M.I. sono le Piccole e Medie Imprese che sostengono larga parte dell'economia della Società e delle Città.
Senza le P.M.I. non ci sarebbe forse nulla da governare perché non ci sarebbero i fondi necessari a sostenere il bilancio Nazionale ed Europeo. Le P.M.I. costituiscono parte importante dell'economia reale, e senza di loro non sussisterebbero nè grandi Industrie nè banche, nè quindi servizi sociali, organi pubblici, nè Stato. Chi vuole svolgere bene la carriera politica deve conoscere la realtà economica di un'impresa ma spesso crea solo questionari per i commercianti, camere di commercio inefficienti, sistemi di tassazione usurari, complicati e insostenibili, tribunali di giustizia iniqui, e assenza della tutela d'ufficio del credito attivo e passivo delle P.M.I.. Lo scopo di questo sito è riformare la considerazione delle P.M.I. nella classe politica. Se sei un imprenditore con partita i.v.a. qui sei il benvenuto e qui puoi fornire le tue richieste che verranno raccolte in modo sistematico per formare un programma di riforme inderogabili ed urgenti per la tutela della tua realtà lavorativa, che è quella che supporta l'economia di base, ma spesso viene ignorata, sfruttata iniquamente, mortificata, umiliata dalle caste dei poteri forti che restano ignari di questi valori. Facciamo massa critica e attiviamoci per definire le nostre necessità. Cavalchiamo la storia adesso. EF