martedì 5 novembre 2013

Commento alla legge di stabilità

La Legge di Stabilità

Commento di EF e c.


Il Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2013 ha approvato, su proposta del ministro dell'Economia e delle Finanze, due disegni di legge. Il primo contenente disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2014).
Il secondo riguardante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016 (Legge di Bilancio 2014-2016).
La Legge di Stabilità per il 2014 segna una svolta nella programmazione economico-finanziaria degli ultimi anni, realizzando le due priorità di politica economica del Governo: favorire la crescita e promuovere l’occupazione.
Infografica sulla riduzione delle tasse
Con le misure disposte nel provvedimento si avvia un percorso di riduzione del carico fiscale sulle famiglie e sulle imprese. La spending review che verrà progressivamente implementata nel corso del 2014 potrà ulteriormente contribuire a individuare le razionalizzazioni della spesa con le quali finanziare ulteriore riduzione della pressione fiscale.
Al tempo stesso si interrompe una attitudine a privilegiare i tagli alla spesa in conto capitale rispetto ai tagli alla spesa in conto corrente e quindi si aumentano le risorse finanziarie per effettuare investimenti, sostenendo anche così le potenzialità di crescita di cui si registrano da qualche tempo i segnali.
Inoltre vengono destinate risorse per le politiche sociali adeguate a sostenere le fasce più deboli della popolazione e aiutarle ad affrontare gli effetti della prolungata crisi, che tuttora si avvertono.
Nel dettaglio, la Legge di Stabilità prevede interventi per 27,3 miliardi di euro nel triennio 2014-2016, di cui 11,6 nel solo 2014, così suddivisi:
  • 14,6 miliardi nel triennio per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie e 5,6 per le imprese); i 3,7 miliardi del 2014 sono destinati per 2,5 miliardi alle famiglie (1,5 riguardano l’Irpef) e per 1,5 miliardi alle imprese;
  • 11,2 miliardi nel triennio per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali, di cui 6,2 in conto capitale; per il 2014 si prevedono 6,4 miliardi;
  • 1,5 miliardi per investimenti a livello locale e la restituzione di debiti commerciali di parte capitale.
   Naturalmente una manovra è solo un sistema di ripartizione delle quantità monetarie residue dal bilancio Statale che dovrebbe essere sempre sintetizzato ed esposto alla pubblica valutazione in premessa ad ogni prospetto di manovra.
Se ad es. il bilancio prevedesse costi statali standard sostenuti complessivamente nell'esercizio precedente di euro 800 miliardi, di cui 150 miliardi per soli costi della giustizia, ecco che il non dirlo in premessa, e il parlare solo di una manovra di 27 miliardi che prevede molte sofferenze solo per i piccoli, potrebbe essere una reticenza pardigmatica importante lesiva dei diritti dei cittadini a conoscere la composizione complessiva del costo statale.

In altre parole una manovra finanziaria, ora camuffata dietro la definizione di "legge di stabilità" per produrre effetti molto più efficaci dovrebbe valutare anche i costi complessivi che lo Stato si ostina a sostenere tanto per mantenere lo status quo, che invece potrebbero essere rivisti con grande vantaggio complessivo per la competitività del paese.

Legge di stabilità vuol dire quindi garanzia di mantenimento dello status quo complessivo, e questo atteggiamento iniziale, più che risolvere i gravi problemi del popolo italiano ed europeo, non fa che mantenerli, simulando palliativi falsamente lenitivi.

A tal proposito vedasi il bilancio Statale reale, da considerare in primis alla considerazione di qualsiasi legge finanziaria.

Lo avevo annotato anni fa in un mio blog.. qui

Questi interventi sono stati programmati con soluzioni che consentono di rispettare l’impegno di contenere il deficit nell’ambito degli obiettivi comunitari e invertire la tendenza del debito pubblico.
Infografica sulle coperture della Legge di stabilità per il 2014Infatti per le coperture degli interventi programmati nel 2014 che producono minore gettito o maggiori spese, vengono reperite risorse per 3,5 miliardi da tagli alle spesa, per 1,9 miliardi da interventi fiscali privi di effetti depressivi sull’economia, per 3,2 miliardi da dismissioni, rivalutazioni, cespiti e partecipazioni, trattamento perdite.
La differenza tra il costo degli interventi e le risorse reperite a copertura degli stessi comporta il raggiungimento del deficit programmato (pari al 2,5% del PIL, superiore quindi di 0,2 punti percentuali rispetto al tendenziale registrato dal Documento di economia e finanza dell’aprile 2013).
Il Governo reputa che nel corso dei prossimi mesi il bilancio dello Stato potrà registrare ulteriori introiti che tuttavia non possono oggi essere quantificati e quindi contabilizzati. Provvedimenti per il rientro dall’estero di capitali italiani così come la rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia potranno generare nuovo gettito per le casse pubbliche da destinare agli obiettivi principali del Governo, tra i quali certamente la riduzione della pressione fiscale.
La Legge di Stabilità va quindi ad interessare cinque macro aree:

Gli interventi per persone, famiglie, società





Infografica sgli interventi per le imprese

Infografica sugli investimenti



a nuova Service Tax

"Vedo, pago, voto". Con la Legge di Stabilità arriva finalmente il riordino del sistema di tassazione locale che pone l’Italia in linea con gli standard europei.
Nel complesso l’operazione consentirà un alleggerimento del carico tributario sugli immobili pari ad 1 miliardo di euro.
La cifra verrà infatti trasferita dallo Stato ai Comuni che dunque non subiranno perdite di risorse. Saranno i sindaci a decidere le modalità attraverso le quali applicare gli sgravi.
La nuova Service Tax avrà due gambe:
  • La tassa che serve a coprire i costi del servizio di raccolta rifiuti (TARI). 
    È calcolata in base ai metri quadrati o alla quantità di rifiuti e la versa chi occupa l’immobile.
  • La tassa sui servizi indivisibili offerti dai comuni (TASI).
    È calcolata sul valore catastale ed è pagata dai proprietari. Nel caso di immobili affittati il conduttore partecipa per una piccola quota, tra il 10 e il 30%.
Sulla prima casa al posto di IMU e TARES si verserà la tassa sui servizi municipali. Per la parte riferita ai servizi indivisibili, per il 2014 l’aliquota massima è fissata al 2,5 per mille.
Per le altre proprietà immobiliari il Comune potrà riscuotere l’imposta relativa ai servizi indivisibili insieme all’IMU, ma la somma tra le due non potrà essere superiore alla cifra prevista applicando l’attuale aliquota massima dell’IMU.
La Service Tax vuol dire piena autonomia: una tassa locale pagata ai Comuni per pagare i servizi dei Comuni.
Infografica sulla nuova Service Tax



Il cofinanziamento dei Fondi strutturali europei 2014-2020

La Legge di Stabilità stanzia significative risorse per il nuovo ciclo di programmazione dei Fondi europei e nazionali per le politiche di coesione territoriale, impegnando il Governo a fare la propria parte per i prossimi anni in modo strutturato con il concorso di Ue e Regioni. In particolare, si stanziano 24 miliardi di euro di quota di compartecipazione nazionale (che si aggiungono ai quasi 30 miliardi di fondi strutturali UE).
La Legge di Stabilità ha stanziato 54,8 miliardi di euro per il Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex Fondo Fas) per il 2014-2020 per infrastrutture, di cui l’80% in favore del Mezzogiorno.
In totale si arriva quindi a circa 110 miliardi di euro nei prossimi sette anni per le politiche di coesione territoriale.
Infografica sui Fondi strutturali europei 2014-2020




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