Cosa era venuto a fare,
lui, nella nostra riunione? Semplicemente, ha dichiarato, un
sondaggio per tastare la situazione con mano, stanti le voci di una
certa sofferenza operativa del nostro gruppo – verificatesi in
giugno ovvero prima della chiusura – comunicategli da qualcuno di
noi. Chi gli avrà passato certe comunicazioni? Un nostro
consigliere? Un nostro attivista? Questo non ci è stato ancora detto
perché forse non ci è dato di sapere. All'esposizione immediata dei
fatti, fatta dai presenti a seguito dei quesiti postici da questo
stimatissimo “Ispettore amichevole regionale” sono stati
brevemente elencati i punti che – come chissà in quante altre
liste civiche cittadine italiane – nella nostra realtà locale si
erano verificati dopo il primo anno di attività ovvero:
- Come interagire con il lavoro dei consiglieri.
- Come ottimizzare il lavoro dei GDL attraverso un coordinatore.
- Come migliorare il regolamento interno adottato sulla base delle esperienze maturate dopo il primo anno di attività.
Vi sembrano cose
indicibili? Ma nessuno pareva riconoscere l'urgenza di questi
argomenti. Eppure in luglio li avevamo approvati come un nostro buon
attivista ci ha successivamente ricordato intervenendo in un
contraddittorio lievemente sputtanante gli immemori presenti.
L'inizio della serata è
stato molto garbato e interessante e l'intervento del nostro
consigliere regionale si è rivelato veramente preziosissimo e
apprezzato. Infatti si sono toccati subito gli aggiornamenti sulle
strategie contingenti politiche generali e le risposte giunteci sono
state veramente soddisfacenti. Ma quando si è passati a parlare dei
suddetti punti in questione -
sarà stato per
l'eccesso di energia accumulata durante le vacanze o non vacanze –
la serata è volta verso una digressione qualitativa degli scambi
veramente incontrollata quanto inattesa.
Sul primo punto il
consigliere regionale ha affermato che i consiglieri non devono
assolutamente fornire nessun aiuto con delle brevi sintesi sui
documenti e sui materiali di lavoro che vengono forniti
periodicamente per la preparazione del Consiglio e tutti devono
studiarsi autonomamente i documenti senza alcuna interazione coi
consiglieri sino a fornire un documento bell'e pronto, esatto e
opportuno, come se tutti i neo assistenti consiliari M5S che vogliono
aiutare i propri eletti – dovendolo fare senza interagire con i
medesimi – dovessero essere investiti da una sorta di illuminazione
divina che permettesse loro di redigere degli atti consigliari
perfetti e condivisibili senza consultarsi con altri se non i
volonterosi proprio gdl. A qualcuno è venuto da dire e rispondere:
“Bella fantasia!” In un gruppo fatto di 60 persone tra cui solo
22 attive, tra cui un terzo disponibile, e due terzi con problemi di
assenza di occupazione oppure con problemi di assenza di cognizione o
capacità in materie abbastanza tecniche come quelle consiliari, è
evidente che la pretesa di avere dei collaboratori fidati e
affidabili sia pressoché vana. Secondariamente l'annoso problema
sollevato prima delle ferie da un nostro famoso attivista dal titolo
“Chi fa che cosa?” Oppure chi sono gli attivisti? Secondo il
consigliere regionale intervenuto, e una parte del gruppo è una
falsa questione. Secondo questa frangia di interventisti senza
preorganizzazione, una struttura come quella del M5S non può
funzionare come una vera e propria macchina partitica, bensì deve
limitarsi a provvedere il da farsi, semplicemente facendolo ovvero
senza troppi gdl, strutture organizzative, o regolamenti interni (
testuali parole ). Secondo una nuova corrente di intervenuti
simpatizzanti che vorrebbero accedere al gruppo, allargandolo,
potenziandolo, e sviluppandolo al meglio quindi, il tipo di attività
che si vorrebbe svolgere – ovvero quella politica – meriterebbe
un'organizzazione fatta di piccole squadre interne – coordinate da
un supervisore o coordinatore che ne collegasse l'attività con
quella suprema consiliare e che facesse da spola tra le esigenze del
consiglio e le necessità dei gruppi di lavoro che raccolgono le
richieste dal territorio e che dovrebbero trasformarle in atti
consiliari proponibili, efficaci, e di successo. E quindi “chi fa
cosa” e “come lo si fa” sono le prime cose da stabilire per la
prosecuzione dei lavori, riconoscendo assolutamente la necessità di
nominare una o più persone che “coordinino il tutto” fondendo
l'amalgama dei lavori dei gdl con le esigenze formali dei consiglieri
e degli atti consiliari. Quale occasione migliore per trovare
risposte a questo divario sul giusto approccio lavorativo, se non
quella in cui era presente un consigliere regionale? Cosa è successo
invece? Il consigliere regionale – avendo già espresso la sua
propensione per la deregulation operativa - si è astenuto ed è
uscito dall'aula per permettere la risoluzione del problema agli
astanti che insultandosi – quasi – si sono letteralmente
azzuffati. Nessuna peggiore figura dinnanzi ad un consigliere
regionale – intervenuto proprio per tastare il polso della
situazione - poteva essere fatta da un gruppo di soggetti che –
bene o male – aveva svolto un anno e mezzo di lavoro insieme e
doveva solo stabilire come continuarlo. Il nostro consigliere comunale ha
addirittura minacciato le dimissioni dopo che il consigliere
regionale l'aveva difesa nella legittimità del suo atteggiamento
del tipo “Materiale di Studio consiliare che nulla studiato studiar
perdona”, dicendo che lui prende 5000 euro al mese per pagarsi gli
assistenti consiliari e senza questi soldi, comprendeva che nei
gruppi locali le cose fossero un attimo più difficili.
Ma sin qui passi pure
tutto. Quello che non ho – ripeto non ho – proprio capito come
alcuni elementi del gruppo si siano presi l'iniziativa di scrivere
nuovi organigrammi sostituendo i precedenti cartelli - che avevano
un testo diverso – e dicendo poi che il testo invece era lo stesso.
Alla rimostranza del sottoscritto su questo – che ritengo essere
stato il modo più giusto per partire col piede sbagliato – in un
momento in cui il gruppo doveva semplicemente accordarsi
democraticamente sui metodi per la prosecuzione dei lavori, i due
energetici attori concordatari della sostituzione dei cartelli hanno
risposto prima uno e poi l'altro con toni insultori e frasi
dispregiative verso il sottoscritto – urlando ad alta voce – e
per di più in presenza di un ospite regionale. Mi dispiace
sinceramente per la mia reazione che ha usato gli stessi toni
energici ricevuti, perché non era mia intenzione perdere il
controllo della mia tranquillità usuale. Ma, trattandosi già della
seconda volta che i due individui, usano verso di me –
pubblicamente – le seguenti frasi: “MA VAFFANCULO” detta dal
primo e “NON ROMPERE I COGLIONI” detta dal secondo, non mi è
stato possibile – questa volta – trattenermi dal rispondere –
volete davvero inventare dei nuovi gdl senza interpellare il gruppo?
Fateveli voi e andate a quel paese! Mi è poi dispiaciuto. Ma l'ho
detto. Qualcuno sicuramente dirà che ho risposto anche peggio, ma
che importa? Importa di più come una persona tenti di difendersi o
come due elementi "bulli" che si sono palesemente dimostrati “Seriali”
continuano ad esercitare azioni di bullismo politico all'interno di
un gruppo che invece che crescere subisce le angherie improduttive di
un caporalato di questi "poveri violenti"? Punto. Chiuso il discorso. Al
riguardo avevo già postato queste rimostranze sul caporalato dei
bulli "maschi alfa" già un anno fa (cfr.1*) entrando nel gruppo, ove denunciavo
l'atteggiamento ostile – quasi animale – che mi faceva sentire
nella giungla coi leoni o gli scimpanzé piuttosto che in un gruppo
di attivisti civili. Lo stesso atteggiamento che vorrei non esistesse
neanche in Regione Lombardia. Perché devono formarsi faziosità con
esponenti che chiamano “Marchettaro” ingiustamente un nostro
deputato italiano e ora quindi anche quelle che dividono i nostri stessi consiglieri lombardi in
due fazioni? SI TRATTA FORSE DELLO STESSO TIPO DI BULLISMO, CHE E'
ESPRESSIONE DI UN'IGNORANZA LATENTE PSEUDO – CONDOMINIALE, che serpeggia anche nel Pirellone? Vi racconto un altro recente aneddoto. Entrando qui,
in Regione Lombardia in Agosto, per svolgere un piccolo studio
documentale in proprio, ho notato che le rubriche di indirizzi
telefonici Regionali erano "sotto il profilo logico" verosimilmente molto "mal strutturate," poiché illogicamente
iperetichettate, e rese quindi illeggibili secondo il normale raziocinio
di un visitatore esterno che volesse rendersi conto a prima vista consuiltandola, ordinatamente “CHI FA
CHE COSA, E COME” all'interno del palazzone Pirelli. Ho subito posto
il quesito allo stesso consigliere regionale che è intervenuto al
nostro GDL, un 5 stelle, uno di noi, - uno di quelli che dovrebbe
aprire il palazzo con l'apriscatole quindi - e che cosa mi ha
risposto alla mia domanda postagli: “Ciao, la rubrica regionale
interna è illeggibile. Che ne dici se facciamo un interrogazione al
l'ufficio competente per migliorarla?” – lui ha risposto : “Ma a noi va benissimo
così! Grazie lo stesso.”
Ho pensato: "Che cosa"? Mi sono
subito detto: "Ma come, noi che siamo qui per avere chiara la
situazione, e che abbiamo la possibilità di chiedere la fornitura
della rubrica interna divisa non solo per “STRUTTURA FUNZIONALE
PUBBLICA”, “NOMINATIVO DEL RESPONSABILE PREPOSTO” ma anche in
una nuova versione che oltre queste due colonne avesse anche la
“FUNZIONE SVOLTA” e il tutto ordinato alfabeticamente crescente
per “struttura di funzione pubblica”, poi per “attività
svolta” e infine per “nominativo”, perché non lo facciamo?
Perché ci auto-impediamo una leggibilità immediata di un eventuale
eccesso di poltrone, o di funzioni inutili? Perché ci neghiamo il
censimento delle funzioni inutili su cui presentare immediatamente
una mozione di ristrutturazione"? Bah, se anche su questo argomento
non ci è dato di capire, il perché di un'assenza di attività in
questo semplice ed ovvio senso ordinale degli organici pubblici –
che potrebbe essere SVOLTO DA TUTTI GLI ELETTI 5S IN TUTTI I CONSIGLI
COMUNALI, IN TUTTE LE REGIONI ITALIANE, AL PARLAMENTO E IN EUROPA -
evidenziando palesemente sprechi ed eccessi di dotazioni pubbliche
inutili, allora sinceramente rinuncio ad andare oltre sull'argomento,
specie se nessuno non commenterà a mio favore queste righe.
Siamo qui, come degli
uccelli pronti a prendere il volo, ma con le zampette legate da un
filo tenuto da un bambino incosciente, che ci impedisce – ogni
volta che partiamo – di librarci in cielo verso la via del bene
comune, come se – questo bambino ectoplasmatico – questa entità
eterea quanto fisica, contro la quale non puoi reagire, sia perché
esso può essere il fisco, sia perché giustizia, sia perché Stato, - ED ORA
CLAMOROSAMENTE SIA PERCHE' I NOSTRI STESSI ELETTI timorosi o scoraggiati di disturbare i riti di palazzo, – non ti permette di
avvicinarti, perché intoccabile, innocente, giusta,
burocratica, legale, fiscale, regolare e la sua cordicella ti
impedisce di vivere la produzione del bene che potresti portare a te,
ai tuoi cari, e ai tuoi concittadini. Il timore e la reverenzialità
dei più buoni, e i più regolari tra i nostri eletti, che per paura
di essere accusati di irregolarità sono disposti anche a castrare
ogni iniziativa portata liberamente e coscientemente dai cittadini
che vorrebbero dare il proprio contributo, spontaneo, libero e
sincero per lavorare sul miglioramento collettivo è poi la ciliegina
sulla torta che mi ha fatto pensare che questo settembre non sia
iniziato bene, e che se non iniziamo a parlare fittamente di tutti
questi episodi, che - AHIME' CHISSA IN QUAL ENORME NUMERO SARANNO
SUCCESSI IN TUTTA ITALIA E IN TUTTE LE LISTE CIVICHE A 5 STELLE
NEONATE, IN TUTTI I CONSIGLI E IN TUTTI I PARLAMENTI, - non non
riusciremo a scardinare questi QUESTORI INVISIBILI E IMPERCETTIBILI,
che non solo non ti fanno entrare nelle stanze del potere, ma ci
inducono ad impedire ai nostri stessi collaboratori di raggiungere i consiglieri
liberamente in questi palazzi, edifici che SULLA BASE DELLE ELEZIONI NAZIONALI
AVVENUTE, dovrebbero invece essere nel PIENO DELLA NOSTRA
DISPONIBILITA'. Se un consigliere regionale ha necessità di invitare
un singolo o un gruppo di studio presso una sede regionale ad
esempio, un gruppo di uditori, un gruppo di ricercatori in proprio, o
un individuo volonteroso e volontario, CHE NON SVOLGONO ALCUNA ATTIVITA' LAVORATIVA, ma che conducono semplicemente una serie di
udizioni e una serie di ricerche, per riportare i dati acquisiti
presso i propri gruppi di lavoro locali, per il semplice e necessario
motivo di studio e assistenza consiliare che NON COSTITUISCE LAVORO
ma semplice VOLONTARIATO SOCIALE, non devono vedersi costretti a
replicare l'ammonizione ricevuta dagli uscieri di palazzo circa la
sospettabilità dell'esistenza di RAPPORTO DI LAVORO riguardante un
individuo che – nel mese di agosto – mentre tutti erano in ferie
e per la prima volta in vita sua si è permesso di entrare – con il
consenso del consigliere o capogruppo invitante - a svolgere
un'attività di udizione e di ricerca in proprio presso la sede del
proprio movimento politico.
Vedersi il consigliere
che ti ha invitato, costretto a dirti “Senti non venire più qui
perché sospettano che tu venga a lavorare” e come vedere così impedita
la continuazione della ricerca che stavi svolgendo al fine di
preparare al meglio alcuni documenti utili per il tuo consiglio
comunale locale, e non è certo una sensazione che mi sarei aspettato
di provare sia come volontario, sia come 55 enne, sia come persona
libera in un paese che - a questo punto non vedo come non potrei dirlo
– LIBERO NON E'.
RAGAZZI FACCIAMO
QUALCOSA, ELIMINIAMO I BULLISMI, ELIMINIAMO I QUESTORI CHE CI
BLOCCANO, ELIMINIAMO I PROTAGONISTI DELLA DISORGANIZZAZIONE E
DELL'INTERVENTO CAUSALE, E FACCIAMO PROCEDERE I NOSTRI LAVORI FACENDO
PARTECIPARE TUTTI E FACENDO ENTRARE TUTTI GLI ATTIVISTI LIBERAMENTE
IN TUTTE LE ATTIVITA' DI CUI VOGLIONO OCCUPARSI.
ATTUAMO I PRINCIPI DEL
MOVIMENTO. AGGIORNIAMOCI IN RETE SUL BILANCIO DI QUESTO PRIMO ANNO DI
ATTIVITA'. NON FACCIAMOCI DECONCENTRARE O SCORAGGIARE DAI FURBI E
DAGLI ESPERTI DELLA DEMOTIVAZIONE. SOLO COSI FACENDO, UN GIORNO
MOLTO VICINO, NON POTREMO CHE VINCERE, E POTREMO ESSERE MIGLIORI DI
QUELLO CHE SIAMO, - OPPURE NO -.
Ermanno Faccio
NOTE
*1
NOTE
*1
gg mail del 30/05/13
"...Ieri sera abbiamo simpaticamente profilato un preciso tipo di personaggio rappresentato da alcuni elementi del gruppo.
Per fare questo test anche a casa vostra o in altri gruppi extrafamiliari senza ricorrere a costosi analisti basta che prendiate improvvisamente a canticchiare percuotendo un tamburo.
Ecco che i tipi costantemente assenteisti nei lavori di routine ma splendidi interventisti dell'ultimo minuto come Pietro, Fabio L., Alessandro, Giorgio, bon riescono a contenere il loro desiderio di restare in primo piano innanzi al gruppo e chiedono più volte all'uomo del tamburo di smettere subito.
Nessuna conoscenza della condivisione, in modo solo l'arretratezza del lupo alfa capobranco e conduttore.
Ma per favore fatevi un bagno di cromosomi di civiltà condivisa, cessate di appartenere soli al regno animale ed entrate in quello profondamente umano del bene comune perfettamente contrario al vostro egoismo protagonista ed estraneo a qualsiasi conoscenza della virtù della umiltà.
Non siete solo voi, nel gruppo ci sono molti altri vili bulletti caratteriali ma dopo ció che ho provato nelle sezioni da parte di presidenti bulli pazzi e da parte dei miei stessi compagni di gruppo che anziché fare massa compatta contro il sopruso lo hanno convalidato usando incredibilmente atteggiamenti aggressivi e sottomissori verso di me dicendomi quasi di fare la cuccia... insomma vi garantisco che non ne lasceró passare piú una.
Chi vuole fare il capo branco torni nei boschi qui abbiamo bisogno di ballare tutti i giorni adesso.
Vediamo chi parteciperà davvero tutti i giorni e non solo manifestazioni nei giorni di onore o di guerra.
EF :-) ..."
Per fare questo test anche a casa vostra o in altri gruppi extrafamiliari senza ricorrere a costosi analisti basta che prendiate improvvisamente a canticchiare percuotendo un tamburo.
Ecco che i tipi costantemente assenteisti nei lavori di routine ma splendidi interventisti dell'ultimo minuto come Pietro, Fabio L., Alessandro, Giorgio, bon riescono a contenere il loro desiderio di restare in primo piano innanzi al gruppo e chiedono più volte all'uomo del tamburo di smettere subito.
Nessuna conoscenza della condivisione, in modo solo l'arretratezza del lupo alfa capobranco e conduttore.
Ma per favore fatevi un bagno di cromosomi di civiltà condivisa, cessate di appartenere soli al regno animale ed entrate in quello profondamente umano del bene comune perfettamente contrario al vostro egoismo protagonista ed estraneo a qualsiasi conoscenza della virtù della umiltà.
Non siete solo voi, nel gruppo ci sono molti altri vili bulletti caratteriali ma dopo ció che ho provato nelle sezioni da parte di presidenti bulli pazzi e da parte dei miei stessi compagni di gruppo che anziché fare massa compatta contro il sopruso lo hanno convalidato usando incredibilmente atteggiamenti aggressivi e sottomissori verso di me dicendomi quasi di fare la cuccia... insomma vi garantisco che non ne lasceró passare piú una.
Chi vuole fare il capo branco torni nei boschi qui abbiamo bisogno di ballare tutti i giorni adesso.
Vediamo chi parteciperà davvero tutti i giorni e non solo manifestazioni nei giorni di onore o di guerra.
EF :-) ..."