martedì 18 novembre 2014

Referendum pro economia

Cari Amici, ciao a tutti.

Come saprete, venerdì scorso è stata depositata presso la Cancelleria della Corte di Cassazione a Roma da 18 promotori la proposta di una legge costituzionale d'iniziativa popolare per indire il referendum di indirizzo sull'euro.

http://www.beppegrillo.it/2014/11/consegnata_la_legge_popolare_per_istituire_il_referendum_fuoridalleuro.html

Nella nostra Costituzione non è previsto il referendum di indirizzo, quindi per indirlo è necessaria l'approvazione di una legge costituzionale ad hoc (come nel 1989).

Quindi chiediamo a tutti voi di votare secondi coscienza, per dare la massima forza possibile a questa iniziativa iniziata per mantenere fede ad un punto del nostro programma europeo, e per continuare a dimostrare la nostra coerenza.

Per poter essere discussa in una delle due Camere, la proposta di legge di iniziativa popolare deve essere accompagnata da almeno 50.000 firme raccolte, certificate e depositate in massimo 6 mesi.

Esattamente la stessa procedura per la legge "Parlamento Pulito" del V-Day 1.

Ma noi non vogliamo fermarci a 50.000 firme, vogliamo raccoglierne milioni, (sì, milioni!)  per costringere il Parlamento a metterla in discussione, per dare peso politico alla nostra iniziativa e per permettere un serio dibattito su questo 'euro negato ora agli italiani per delle bieche quanto anacronistiche e quanto mai dannose regole di fiscale compact e pareggio di bilancio' quanto mai inapplicabili in un momento di crisi e di emergenza idrogeologica nazionale come questo.

Quando i partiti, da soli, hanno deciso di far entrare l'Italia nell'euro, senza chiederlo agli italiani, non ci avevano detto che sarebbe potuto succedere questo vero e proprio "sterile protezionismo monetario" che sta bloccando comuni e P.M.I.

Quindi fai la cosa giusta, adesso per dare un segnale forte, che gli autarchia monetaristi della commissione europea devono ricevere.

Solo Se faremo loro sapere che l'Italia potrebbe abbandonarli - facendo cosi fallire il progetto euro - costoro inizieranno a ritirare la loro arroganza aritmetica, per addivenire ad una politica basata su visioni dinamiche ed opportunamente elastiche, che meglio si confanno ad un periodo di crisi mondiale, un cui è necessaria apertura al credito e non preziosismo mercenario di interessi bancari internazionali.

Questo referendum non è contro il capitale ma è pro proprietà private e pro p.m.i. .

Questo referendum è il punto di partenza per riformare le regole sul credito impedendo la sua incetta e il suo monopolio da parte di banche, borse e monete.

Questo referendum non è contro gli interessi dei poteri forti, ma è per il rilancio della libertà di iniziativa dal basso unica attività che potrà sostenere il sistema generale sia privato economico che pubblico.

Ermanno Faccio...

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La politica viene costantemente svolta da persone competenti in moltissimi argomenti, ma molto spesso ignare delle realtà delle imprese. Le P.M.I. sono le Piccole e Medie Imprese che sostengono larga parte dell'economia della Società e delle Città.
Senza le P.M.I. non ci sarebbe forse nulla da governare perché non ci sarebbero i fondi necessari a sostenere il bilancio Nazionale ed Europeo. Le P.M.I. costituiscono parte importante dell'economia reale, e senza di loro non sussisterebbero nè grandi Industrie nè banche, nè quindi servizi sociali, organi pubblici, nè Stato. Chi vuole svolgere bene la carriera politica deve conoscere la realtà economica di un'impresa ma spesso crea solo questionari per i commercianti, camere di commercio inefficienti, sistemi di tassazione usurari, complicati e insostenibili, tribunali di giustizia iniqui, e assenza della tutela d'ufficio del credito attivo e passivo delle P.M.I.. Lo scopo di questo sito è riformare la considerazione delle P.M.I. nella classe politica. Se sei un imprenditore con partita i.v.a. qui sei il benvenuto e qui puoi fornire le tue richieste che verranno raccolte in modo sistematico per formare un programma di riforme inderogabili ed urgenti per la tutela della tua realtà lavorativa, che è quella che supporta l'economia di base, ma spesso viene ignorata, sfruttata iniquamente, mortificata, umiliata dalle caste dei poteri forti che restano ignari di questi valori. Facciamo massa critica e attiviamoci per definire le nostre necessità. Cavalchiamo la storia adesso. EF