domenica 28 luglio 2013

Tweet di ermannofaccio (@ermannofaccio)

ermannofaccio (@ermannofaccio) ha twittato alle 4:12pm - 22 Giu 13:

Bambina 12 anni svela la truffa del sistema bancario youtube.com/watch?v=EI8blK… via @YouTube (https://twitter.com/ermannofaccio/status/348443373713096704)

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sabato 27 luglio 2013

Fwd: Il problema è Herman

CARLO SIBILIA deputato 5 Stelle spiega in aula la necessità di respingere la abominevole richiesta di Herman Van Rompuy, presidente del consiglio Europeo,  sulla eliminazione costituzionale del nesso  tra banche e stati:


Alla Camera dei deputati il giovane parlamentare Carlo Sibilia (M5S), nel suo intervento parla di "signoraggio bancario", "club bilderberg", DEBITO, di "un'Europa fondata sul DEBITO!"; DEBITO COME "STRUMENTO DI SCHIAVITU' DEGLI STATI", infatti Sibilia dice:
"…Il terzo punto di cui si andrà a discutere al consiglio europeo di domani, sarà l'Uem(l'unione economica e  monetaria); che passa per i provvedimenti in materia di fiscalità dei quale lei faceva accenno. Un argomento importante diremmo, importantissimo, peccato che nessun cittadino italiano, e siamo pronti a scommettere neanche europeo, sappia niente al riguardo.  Allora proviamo a spiegarlo noi cosa ha in mente sul serio il consiglio europeo con l'istituzione dell'Uem.
Gli obiettivi sono tre:
Spezzare il nesso tra banche e Stati. (Sic!)
Promuovere un quadro finanziario integrato.
Attivare una politica di assorbimento degli shock economici a livello centrale; centralizzando i poteri di controllo attraverso il MES (meccanismo economico europeo di stabilità)
Questo è quanto riportato nel documento di sintesi dell'incontro del 5 dicembre 2012.
Ora, non polemizziamo sul fatto che queste siano o meno le priorità  dei cittadini europei, però analizziamo il primo punto:
"Spezzare il nesso, tra banche e Stati".
Ebbene signor premier 2013, mi spiega quale è il nesso tra banche e Stati oggi?
Mi spiega quale è questo nesso se la banca centrale europea, è di fatto di proprietà delle banche centrali nazionali. Diremmo benissimo, se le banche centrali nazionali fossero di proprietà dei cittadini, dello Stato… Peccato però, che le banche centrali nazionali siano di fatto, e ci tengo a precisare "di fatto", banche di proprietà di istituti di credito "privati". L'esempio, è la banca d'Italia, che non è di proprietà dei cittadini italiani come il nome potrebbe lasciar pensare, ma bensì di proprietà di "intesa s.paolo", "monte dei paschi di siena", "unicredit", "assicurazioni generali", tutte S.P.A e tutte trasparentemente elencate sul sito della banca d'Italia attraverso questo documento.
Quindi, è come dire che dei soggetti "privati" siano proprietari della nostra moneta e ce la prestino, richiedendola indietro con interesse:ma se la moneta è dei cittadini, degli Stati, allora perché ce la prestano?
Ha mai sentito parlare di "signoraggio bancario" signor premier 2013? Ne parlate mai alle riunioni del club bilderberg? Club di cui lei, il suo predecessore premier 2012, emma bonino guarda caso ministro degli affari esteri, e mario draghi, guarda caso direttore della banca centrale europea fate parte.
Gli "istituti privati", stampano moneta cedendola in prestito e richiedendone restituzione con interesse per "creare questa aspirale di stritolamento" che si chiama: DEBITO!
Il consiglio europeo responsabile di un Europa non fondata sui diritti, non fondata sulla solidarietà tra i popoli, ma di un'Europa fondata sul DEBITO!   DEBITO come "strumento di schiavitù degli Stati"!
Dica questo al presidente van rompuy, e poi chi è questo van rompuy?  Chi lo ha eletto? Io,  so signor premier 2013, lo conosce, perché anch'egli guarda caso, è parte del club bilderberg. Ma sappia che i cittadini italiani, non sanno per nulla chi sia e da dove venga questo personaggio che non è mai stato eletto in nessuna elezione nazionale. E presiede un organismo che condiziona gran parte delle scelte dei cittadini di Europa e di tutto il mondo. Si ricorda il tormentone ce lo chieda l'Europa? Bene, allora dica a varon puy che glielo chiede l'Italia!
Dica da parte nostra che l'Italia rifiuta il meccanismo europeo di stabilità, un mostro giuridico e anticostituzionale.  Dica da parte nostra che riteniamo questa politica di "scatole cinesi", "austerity", "fiscal compact", "patto di stabilità", non essere la politica dell'Italia. Dica da parte nostra che l'Italia ha bisogno di visione politica e non di riforme imposte dall'Europa come egli stesso auspicava. Dica che in merito all'evasione fiscale, ci prenderemo subito gli 80 miliardi evasi dal circuito delle slot-machine, dica chestileremo convenzioni in favore della trasparenza bancaria con i paradisi fiscali di tutta Europa, che generano evasione per decine di miliardi di euro. E con i quali siamo stati sempre, fin troppo tolleranti se non protettivi. E dica anche visto che c'è, dica cheripristeremo il reato di falso in bilancio.
Signor premier 2013, lo sappiamo che lei non dirà mai nulla di tutto questo a van rompuy, ma non per una questione di coraggio, perché quello forse se è lì dov'è, non le manca. Maperché da oltre 15 anni, l'Italia che avete costruito voi partiti: pd e pdl ormai modello unico, è diventata un servile scendiletto dei banchieri di tutta Europa, ma sappia, premier 2013 che i i cittadini italiani qui fuori, vorrebbero che lei dicesse ciò che abbiamo suggerito noi. Adesso pensi a quello che ha in mente di dire lei domani, e ne tragga le sue conclusioni… ".
Una verità, spiattellata in faccia così davanti al parlamento italiano, non l'avevo mai visto e sentito prima. E questo perché questi giovani cittadini parlamentari non fanno parte della loro "fratellanza" segreta, quindi del marcio sistema di stampo massonico, ma sono giovani parlamentari "liberi" e ben informati sulle astuzie machiavellici dei vecchi parlamentari e tecnocratici europei. Sono svegli! Ecco perché li vogliono fuori dal parlamento: i vecchi partiti machiavellici vengono smascherati!

martedì 23 luglio 2013

Lezione sul default by 5s blog


L’ultimo default dell’Italia è del 3 settembre 1992 quando il presidente del Consiglio Amato annunciò in diretta televisiva la svalutazione della lira. Svalutare una moneta che si controlla in cui è espresso il proprio debito pubblico equivale a ristrutturare il debito verso i creditori esteri. Nel caso dell’Italia la svalutazione fu innescata dalla impossibilità di pagare gli interessi sul debito nel regime a cambi fissi del Sistema Monetario Europeo (SME). Ventuno anni dopo l’Italia ha ancora le mani legate, allora c'era lo SME, adesso l'Euro. L'Italia ha interessi sul debito pubblico, che ha raggiunto 2047 miliardi, sempre più alti. Nel solo mese di maggio con 32 miliardi di nuovo debito pubblico pagheremo circa 1,5 miliardi di euro in più di interessi annui. L’esperienza del passato ci serve per capire cosa avverrà del nostro Paese. Nel decennio 1982 – 1992 il rapporto debito/PIL quasi raddoppiò: dal 60% al 110%, questo perché nel 1981 Tesoro e Banca d’Italia divorziarono. Da allora lo Stato non ha più potuto contare su un prestatore interno con cui indebitarsi e ha dovuto offrire rendimenti sempre più elevati per vendere il debito. Se nel 1982 l’Italia pagava un interesse reale vicino a 0 per indebitarsi, nel decennio successivo raggiunse una media del 5.5% con picchi dell’8%. E’ quindi l’esplosione degli interessi sul debito cumulato ad aver portato il debito a livelli insostenibili. Un immenso schema Ponzi in cui gli interessi in assenza di crescita sono pagati emettendo nuovo debito. In sostanza, come analizza Alberto Bagnai nel suo "Tramonto dell’Euro", il risultato è stato un trasferimento netto di reddito nazionale dai servizi primari ai contribuenti, sanità, scuola, sicurezza, ai detentori del debito, soprattutto alle banche italiane e estere. Ma perché questo divorzio assurdo? Perché ce lo chiedeva l’Europa dello SME nel quale eravamo entrati nel 1978 legandoci mani e piedi ad un cambio rigido penalizzante che ci fece rinunciare alla leva della svalutazione. Nulla di diverso rispetto a oggi. - Allora fu lo SME a legarci le mani, oggi l’Euro - Allora emettevamo debito in una valuta nazionale di cui non controllavamo il valore rigidamente fissato nello SME. Oggi è peggio perché ci indebitiamo in una valuta estera (tale è l’Euro per aver rinunciato alla nostra sovranità monetaria) non potendo usare la leva del cambio - Oggi come allora i rendimenti che l’Italia dovrà offrire per rendere appetibile il suo debito non potranno che salire - Oggi come allora sarà il mercato ad imporci una decisione: allora si trattò di abbandonare lo SME e svalutare, oggi si tratterà di decidere se ristrutturare il debito restando nell’euro o tornare alla lira. Solo così l’Italia tornerà a vedere la luce. Una prova? Usciti dallo SME nel 1992, svalutata la lira di quasi il 20% e riguadagnata la sovranità monetaria, il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003. Nel primo trimestre del 2013 abbiamo raggiunto il 130,3% nel rapporto debito/PIL, secondi solo alla Grecia. La Storia è piena di entrate e uscite di Paesi da aree monetarie comuni. Queste sono normalmente imposte da Paesi forti (USA con Bretton Woods, Germania con l’Euro) con fini di annessione economica via export verso le zone più deboli e/o al fine di tutelare i propri crediti in tale area monetaria. Il sistema a cambi fissi di Bretton Woods ad esempio servì agli Stati Uniti per tutelare la propria posizione creditoria verso l’Europa dovuta al Piano Marshall dopo la Seconda guerra mondiale. Il credito della Germania verso l’Europa è il lato oscuro della medaglia del debito di Italia e Spagna. Invece di prestare ai PIGS il Nord Europa preferisce prestare alla BCE che a sua volta fornisce liquidità ai PIGS. Con tale sistema, chiamato "Target 2", la Germania ha accumulato 600 miliardi di euro di crediti verso la periferia dell’Europa via BCE. La tutela di tali crediti è l’unico criterio che la guida. Non importa che i 600 miliardi siano stati costituiti da parte della Germania violando gli stessi accordi europei che oggi essa impone agli altri. Infatti sforando ampiamente il 3% di deficit nel 2003 la Germania ha finanziato riforme strutturali che nel decennio successivo le hanno dato un vantaggio competitivo grazie ad un'inflazione minore dei partner europei e ad un basso costo del lavoro ottenuto grazie alla forza lavoro della Germania dell’Est. Ciò si è tradotto in vantaggi di prezzo e nel boom delle esportazioni verso l'Europa.. Sarebbe bastato imporre il pareggio della bilancia commerciale invece del pareggio di bilancio per avere una storia completamente diversa che avrebbe tarpato le ali alle politiche mercantiliste del Nord Europa. La politica italiana prona al volere della Germania ha permesso che la tutela del nostro debito privato e pubblico detenuto dall’estero (in buona parte generato dal meccanismo perverso dell’Euro e dello SME) diventasse la priorità. La politica italiana ha venduto l’anima al diavolo teutonico in cambio della propria sopravvivenza a spese della collettività su cui ha riversato austerità e deflazione. Se non sarà l’Italia a reagire lo farà per lei il mercato con il suo linguaggio universale, ci sarà un prossimo rialzo degli interessi richiesti fino a rendere insostenibile il nostro debito.

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lunedì 22 luglio 2013

Adozione di un sistema di qualità aziendale per ogni PMI

Certificazione di qualità

la carta d'identità dell'Azienda

Obiettivo primario della Certificazione Aziendale è la valorizzazione di processi e prodotti,
tutelando l'Azienda e i suoi Clienti dalla concorrenza non qualificata e prevenire in modo
sistematico incidenti e danni al Cliente.

L'intervento assicurerebbe

• Massima fidelizzazione del Cliente

• Riduzione degli sprechi

• Coinvolgimento e consapevolezza del personale

• Miglioramento prestazionale dell'organizzazione

• Miglioramento del posizionamento aziendale sul mercato

••• Partecipazione a gare con agevolazione sul punteggio finale

• Accessibilità a finanziamenti regionali, provinciali e formativi

• Miglioramento dei profitti

La soluzione è che ciascuna PMI così gravata di norme a spauracchi venga per cosi dirà " adottata " dal sistema statale, mediante l'assunzione d'ufficio di un team di adeguamento normativo per ciascuna PMI italiana ancora esistente che non ne abbia già iniziato l'adozione.

Questo tutoraggio a costo zero dovrebbe far ottenere da un lato l'adeguamento deliberato, dall'altro la salvezza delle aziende che altrimenti non potrebbero farsi carico di un così elevato numero di adeguamenti richiesti.

In conclusione il governo dovrebbe adottare un sistema di tutela statale delle proprie PMI formando squadre di formazione e tutoraggio, in modo di salvare le PMI, creare posti di lavoro creando le squadre di tutor, creando così PMI più sicure e fiscalmente in regola, cogliendo le opportunità fornite dai fondi europei.

A nostro avviso tale pratica dovrebbe essere intrapresa nell'immediato a livello comunale, per far scattare simultaneamente in tutto il territorio un grande sistema di rilancio e di lavoro e di miglioramenti qualitativi a tutti i livelli nelle PMI private e nelle partecipate Pubbliche..

Tale intervento potrebbe essere realizzabile secondo le modalità applicative indicate nei post precedenti

Adozioni urgenti in tema di certificazione ambientale

Certificazione Ambientale

La norma internazionale maggiormente riconosciuta per la gestione dei diritti umani sul luogo di
lavoro è SA 8000:2001, elaborata dall'ente Social Accountability International (SAI). È la prima
norma certificabile per organizzazioni di qualsiasi dimensione e dislocate in qualsiasi Paese del
mondo; fornisce un'infrastruttura in grado di garantire a tutti i soggetti coinvolti l'impegno dei
responsabili aziendali nei confronti della responsabilità sociale.

L'intervento del tem di tutor assicurerebbe

• Riduzione dei costi connessi agli aspetti ambientali.
• Risparmio di Energia e Materie Prime.
• Riduzione dei Rischi Ambientali
• Gestione degli adempimenti normativi ambientali obbligatori.
• Agevolazione all'ottenimento di permessi e autorizzazioni
• Miglioramento dell'Immagine Aziendale
• Partecipazione agevolata a gare d'appalto e finanziamenti
• Apertura di nuovi mercati
• Generazione di un'Immagine etica dell'Azienda
evidenzia lo sviluppo sostenibile della tua azienda

La soluzione è che ciascuna PMI così gravata di norme a spauracchi venga per cosi dirà " adottata " dal sistema statale, mediante l'assunzione d'ufficio di un team di adeguamento normativo per ciascuna PMI italiana ancora esistente che non ne abbia già iniziato l'adozione.

Questo tutoraggio a costo zero dovrebbe far ottenere da un lato l'adeguamento deliberato, dall'altro la salvezza delle aziende che altrimenti non potrebbero farsi carico di un così elevato numero di adeguamenti richiesti.

In conclusione il governo dovrebbe adottare un sistema di tutela statale delle proprie PMI formando squadre di formazione e tutoraggio, in modo di salvare le PMI, creare posti di lavoro creando le squadre di tutor, creando così PMI più sicure e fiscalmente in regola, cogliendo le opportunità fornite dai fondi europei.

A nostro avviso tale pratica dovrebbe essere intrapresa nell'immediato a livello comunale, per far scattare simultaneamente in tutto il territorio un grande sistema di rilancio e di lavoro e di miglioramenti qualitativi a tutti i livelli nelle PMI private e nelle partecipate Pubbliche..

Vedasi quali modalità applicative quelle indicate nei post precedenti

Adozioni urgenti in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro a cura delle PMI

E' necessaria la Sicurezza sul luogo di lavoro per dormire sonni tranquilli,

L'importanza di applicare un modello organizzativo che risponda alle norme BS OHSAS
18001:2007, cioè idoneo a prevenire i rischi di infortuni gravi, è riconosciuta dalla legge, e tutela
l'Azienda svincolandola dalla valutazione da parte del giudice nel caso di ipotesi di reato.

L'intervento necessario in ogni PMI assicurerebbe
• Tutela di coloro che si trovano facilmente esposti a rischi.
• Riduzione dei rischi penali e patrimoniali della Proprietà, della Direzione, del Management.
• Conformità ai requisiti di Legge e agli adempimenti normativi.
• Conformità in materia agli Organi Competenti per la vigilanza
• Distribuzione omogenea nell'Azienda delle competenze e delle responsabilità in materia di Sicurezza
• Ottemperare pienamente allo spirito del D.Lgs.81/2008.
• Sgravi fino al 30% sull'Assicurazione INAIL
• Riduzione drastica dei rischi civili e penali Aziendali in caso di infortunio/incidente sul lavoro
 (D.Lgs.231/01)

La soluzione è che ciascuna PMI così gravata di norme a spauracchi venga per cosi dirà " adottata " dal sistema statale, mediante l'assunzione d'ufficio di un team di adeguamento normativo per ciascuna PMI italiana ancora esistente che non ne abbia già iniziato l'adozione.

Questo tutoraggio a costo zero dovrebbe far ottenere da un lato l'adeguamento deliberato, dall'altro la salvezza delle aziende che altrimenti non potrebbero farsi carico di un così elevato numero di adeguamenti richiesti.

In conclusione il governo dovrebbe adottare un sistema di tutela statale delle proprie PMI formando squadre di formazione e tutoraggio, in modo di salvare le PMI, creare posti di lavoro creando le squadre di tutor, creando così PMI più sicure e fiscalmente in regola, cogliendo le opportunità fornite dai fondi europei.

A nostro avviso tale pratica dovrebbe essere intrapresa nell'immediato a livello comunale, per far scattare simultaneamente in tutto il territorio un grande sistema di rilancio e di lavoro e di miglioramenti qualitativi a tutti i livelli nelle PMI private e nelle partecipate Pubbliche..

Per le modalità applicative vedasi la nostra ipotesi di cui al post precedente


P.m.i. Italiane: credibilità commerciale minata

La tradizione dei piccoli imprenditori italiani, in molti settori si è distinta per l'onestà e la integrità contabile dei dati annualmente dichiarati.

Moltissimo casi di aziende hanno invece seguito un comportamento non regolare pur se assistiti da professionisti quali consulenti fiscali iscritti all'ordine e consulenti legali altrettanto qualificati.

Questi ultimi caso hanno generato un forte volume di insolvenze e default, nonchè cosa non meno importante, un'importante evasione dalla regolarità contributiva.

Con l'evolversi dei risultati annuali negativi, sia a livello di gettito atteso, che a livello di concomitante aumento del costo statale per l'incessante crescita della spesa pubblica sempre più gravata da costi della politica, della sanità della giustizia, dell'informazione e dell'associazionismo non profit, l'unica via d'uscita è stata l'adozione della percentuale totale di imposte e tasse attuale, mai raggiunta prima nella storia da nessuno stato mondiale.

L'assurdità della situazione per cui ora anche le PMI oneste dovrebbero pagare più di quanto guadagnano dal loro lavoro con partita iva, vedrà presto gli annunciati episodi di opposizione politica di settembre.

Nel frattempo, in conformità con il D.L. 231, a gravare sulla gestione delle PMI si è formato addirittura un Sistema di Gestione per la Prevenzione dei Reati di tipo Amministrativo tenendo in considerazione la potenziale integrazione dello stesso Sistema Etico con altri sistemi specifici di gestione, come quelli relativi alla Qualità, all’Ambiente, alla Sicurezza e Salute sui luoghi di Lavoro e alla Gestione dei rischi.

In particolare, nei limiti della diversa materia trattata, si è teso a mantenere la struttura e i contenuti della norma UNI EN ISO 9001:2008.

Gli interventi che ora vengono richiesti dal sistema bancario prima di accettare il rapporto con una PMI prevedono una serie di misure che consentono di evitare:

• Sanzioni pecuniarie ed interdittive Min. € 25.822,84 - Max € 1.549.370,69

• Interdizione dall'esercizio dell'attività

• Sospensione/revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla
 commissione dell'illecito

• Divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione

• Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e/o revoca di quelli concessi

La soluzione è che ciascuna PMI così gravata di norme a spauracchi venga per cosi dirà " adottata " dal sistema statale, mediante l'assunzione d'ufficio di un team di adeguamento normativo per ciascuna PMI italiana ancora esistente che non ne abbia già iniziato l'adozione.

Questo tutoraggio a costo zero dovrebbe far ottenere da un lato l'adeguamento deliberato, dall'altro la salvezza delle aziende che altrimenti non potrebbero farsi carico di un così elevato numero di adeguamenti richiesti.

In conclusione il governo dovrebbe adottare un sistema di tutela statale delle proprie PMI formando squadre di formazione e tutoraggio, in modo di salvare le PMI, creare posti di lavoro creando le squadre di tutor, creando così PMI più sicure e fiscalmente in regola, cogliendo le opportunità fornite dai fondi europei.

A nostro avviso tale pratica dovrebbe essere intrapresa nell'immediato a livello comunale, per far scattare simultaneamente in tutto il territorio un grande sistema di rilancio e di lavoro e di miglioramenti qualitativi a tutti i livelli nelle PMI private e nelle partecipate Pubbliche..

Economia delle P.m.i. europee: grave inibizione subita

BASILEA 2 -3

Cosa si proponeva
Cosa ha provocato

Basilea 2 ( modificato e aggiornato con Basilea 3) è un accordo ( entrato in vigore il 1 gennaio
2007 ) con cui SONO STATI definiti degli standard , che i legislatori nazionali HANNO DOVUTO seguire in merito stabilendo il grado di capitalizzazione minimo che le banche devono avere nello svolgimento delle loro attività.
Diventò quindi fondamentale per le banche selezionare con cura le aziende valutandone il grado
di rischiosità. E' stato quindi richiesto alle imprese di fornire con estrema trasparenza una
documentazione dettagliata dalla quale si potesse evincere la solidità della stessa.
E0 stata valutata , da parte della banca , la capacità da parte dell’azienda di rimborsare il credito
erogato.
Attraverso l’utilizzo di un RATING le banche hanno classificato le aziende e da ciò è scaturito un
giudizio o una classe di merito all’interno della quale le aziende sono state ri-collocate in base alla
documentazione fornita e all’andamento del passato, del presente e in base alle previsioni sul futuro.
Le aziende si sono dovute quindi organizzare (pena l’eventuale riduzione/revoca degli affidamenti in
corso) al fine di predisporre un completo documento informativo da sottoporre al sistema
creditizio.
In particolare hanno dovuto fornire:
• bilanci, dichiarazioni dei redditi, BUSINESS PLAN, bilanci infrannuali, cash flow ecc.
• informazioni qualitative come le caratteristiche organizzative, certificazioni, comunicazioni sul management,
organigrammi, ecc.
• analisi di mercato, rapporti con i clienti, strategie a medio termine, ecc.
La corretta gestione e questo adeguato livello informativo avrebbero dovuto garantire all’impresa l’accesso o la permanenza nel mercato del credito, fonte indispensabile allo sviluppo.
Il ruolo del consulente sarebbe stato quello di dare gli indirizzi ed evidenziare le informazioni necessarie,
traducendole in numeri e rapporti chiari ed esaustivi per i portatori degli interessi comunitari.
Il risultato è stato invece che sia i consulenti di parte aziendale che gli analisti di parte bancaria hanno interpretato troppo rigidamente le norme causando il default di molte aziende e alla fine dell'intero sistema per errore di giudizio anche su aziende storiche e fortemente patrimonializzate o supportate da idonee garanzie,
Questo misunderstanding ha creato la crisi del settore creditizio, bancario ed economico generale,
Si può quindi concludere che i propositi di Basilea due sono stati male interpretati, mal diffusi e per questi motivi invece che generare crescita hanno generato distruzione di risorse umane e patrimoni di dinastie imprenditoriali.
La soluzione è che ciascuna PMI così gravata di norme a spauracchi venga per cosi dirà " adottata " dal sistema statale, mediante l'assunzione d'ufficio di un team di adeguamento normativo per ciascuna PMI italiana ancora esistente che non ne abbia già iniziato l'adozione.

Questo tutoraggio a costo zero dovrebbe far ottenere da un lato l'adeguamento deliberato, dall'altro la salvezza delle aziende che altrimenti non potrebbero farsi carico di un così elevato numero di adeguamenti richiesti.

In conclusione il governo dovrebbe adottare un sistema di tutela statale delle proprie PMI formando squadre di formazione e tutoraggio, in modo di salvare le PMI, creare posti di lavoro creando le squadre di tutor, creando così PMI più sicure e fiscalmente in regola, cogliendo le opportunità fornite dai fondi europei.

A nostro avviso tale pratica dovrebbe essere intrapresa nell'immediato a livello comunale, per far scattare simultaneamente in tutto il territorio un grande sistema di rilancio e di lavoro e di miglioramenti qualitativi a tutti i livelli nelle PMI private e nelle partecipate Pubbliche..

giovedì 18 luglio 2013

P.m.i. e digitalizzazione: un processo ormai necessario.

Digitalizzazione: obiettivi

Si realizza attraverso diverse forme e con declinazioni operative adattate alle singole realtà, fondandosi su alcuni pilastri:
  • La digitalizazione evita che le informazioni importanti si perdano nei meandri degli archivi;
  • La digitalizazione semplifica l’integrazione dei processi evitando frammentarietà e dispersione;
  • La digitalizazione riduce i tempi d’attesa relativi alle diverse forme di procedimento complesso;
  • La digitalizazione riduce i costi connessi ai processi altrimenti realizzati in forma tradizionale;
  • La digitalizazione limita l’intervento dell’uomo che potrebbe generare errori, ritardi o discriminazioni soggettive;
  • La digitalizazione abbatte le barriere che ostacolano l’accesso a opportunità di conoscenza ai soggetti più “deboli”;
  • La digitalizazione rispetta le regole di eco sostenibilità.
Queste le pietre angolari su cui poggia l’approccio della digitalizzazione, il cui scopo primario è rendere effettivo e concreto l’obiettivo che tutti vogliono: “traghettare l’Italia verso un mondo sostanzialmente digitale” con più efficienza, meno sprechi e più opportunità per tutti.
Il secondo obiettivo appare in realtà più importante: la struttura digitale di base permette di progettare una nuova amministrazione palesemente più efficace, che genere risultati realmente utili per il cittadino, o almeno da lui ritenuti tali.
Lo scopo appare ambizioso, anche se non utopico. L’aspetto più rilevante è che l’obiettivo può essere raggiunto gradualmente, rispondendo passo dopo passo alle specifiche esigenze delle diverse strutture e dei singoli settori economici e sociali.

Attuazione

Ovviamente la realizzazione deve fare i conti con l’attuale situazione economica e finanziaria, non solo del Paese ma anche dell’Europa del mondo intero, e di conseguenza con l’immobilismo che queste condizioni hanno generato in ogni settore, economico e sociale.
Per “sbloccare” questa impasse diventa utile liberare e abilitare alcuni fattori, perché non è più accettabile accettare ritardi nei processi decisionali dove non esiste una condivisione assoluta e convergente. Quindi, lo sforzo comune è volto allo snellimento dei processi, con percorsi trasparenti, per arrivare a decisioni operative tempestive e non solo a regole programmatiche, in una situazione palesemente incerta.
Il fattore normativo, in passato visto come un freno allo sviluppo digitale, negli ultimi mesi ha avuto un’accelerazione almeno programmatica nel DL 179/2012 (cosiddetto “Decreto Crescita 2.0”), diventando un ulteriore fattore abilitante oltre che un vero e proprio volano per la digitalizzazione del Paese. È vero che il “digital divide” passa anche e soprattutto per altri canali, ma l’approvazione di provvedimenti analoghi è un forte segnale in tal senso, avendo anche il merito di far cadere quegli alibi sollevati da cui ancora non si rende conto che il processo di digitalizzazione è irreversibile.
L’Italia digitale non può più aspettare, perché l’attesa è solo fonte di pregiudizi e di danni per tutti. Ne siamo così convinti che chiediamo a tutti coloro che vogliono appoggiare questa iniziativa di sottoscrivere questo documento e di contribuire con nuove idee e io proposte per far sì che la politica dei piccoli passi possa dare quotidianamente concreti risultati.
Vai col W max e il Wi Fi gratuito in tutti i comuni italiani.

Rivista del Rapporto periodico M5S Lombardia



Rivista del 
Rapporto periodico M5S Lombardia

Riportiamo a fini diffusivi il rapporto dei risultati ottenuti dal Movimento % stelle Lombardia.

edito da M%S Lombardia 

Ecco le parole con le quali il Movimento 5 Stelle ha dichiarato, il 9 luglio scorso nell'aula del Consiglio regionale, il voto contrario dei consiglieri al Prs, il piano regionale di sviluppo, la bussola politica alla quale si ispirerà la Giunta Maroni per il suo lavoro nei prossimi 5 anni.

Abbiamo cercato di essere costruttivi e migliorare un documento che non è il nostro. Ci saremmo aspettati l'approvazione di tutti i nostri ordini del giorno accolti in Commissione. Voteremo contro perché questo Piano non ci appartiene. La priorità è tornare a sognare sperare, mentre questo Prs non offre segni di svolta e innovazione. Basterebbe leggere i dati per capire che questo modello economico non regge, a partire da Expo e dalle infrastrutture inutili a cui continueremo ad opporci. Dove si trova nel Prs il capitolo sulla criminalità organizzata? Non se ne parla. Noi proporremo, invece, una legge regionale per il contrasto anti-mafia. Non si parla nemmeno di politiche energetiche per tornare ad essere autosufficienti. Mancano soprattutto la partecipazione e l'ascolto.




Consiglio regionale del 9 luglio  2013

No al Piano regionale di sviluppo. Il PRS, Piano regionale di sviluppo per il prossimo quinquennio, è la palestra nella quale misurare le priorità e gli indirizzi del lavoro della Maggioranza e della Giunta Maroni per i cinque anni di governo della regione.  In quest'ottica il movimento ha lavorato duramente, sia nelle Commissioni, che nell'aula consiliare, perché alcuni dei suoi obiettivi, soprattutto sui temi dell'ambiente, della trasparenza, della sanità e del lavoro, entrassero a pieno titolo nell'agenda della giunta regionale attraverso ben 40 emendamenti, la metà della totalità di quelli presentati, numerosi ordini del giorno.

 Una strategia opposta a quella del PD e della Lista Ambrosoli che ha scelto la strada di una opposizione sterile non presentando alcun emendamento al PRS. Il centrosinistra si è astenuto su tutte le proposte di M5S anche, a sorpresa, quelle che riguardano obiettivi storici per il centro-sinistra come il sostegno della scuola pubblica.

Ma M5S, che ha votato contro il Piano regionale di sviluppo non condividendone l'impianto generale, è comunque riuscito ad inserire tra gli obiettivi della legislatura Maroni diverse idee e obiettivi del movimento.

E' stato accolto, per esempio, un emendamento sulla riduzione del digital divide e sul potenziamento dell'integrazione tra aree montane e capoluoghi di provincia.

L'emendamento per la riduzione del digital divide e sull'incentivazione del telelavoro, in particolare, invita la Regione a fare investimenti sulla banda ultra larga, alla diffusione del telelavoro, a corsi di formazione, alla diffusione di software a licenza aperta. Sul tema è da registrare il voto contrario, e inspiegabile, del centrosinistra.

Il Consiglio regionale ha poi approvato un ordine del giorno che invita la giunta a trovare forme di coordinamento delle polizie locali con il fine di strutturare una centrale unica.

Sono stati poi approvati all'unanimità gli ordini del giorno di M5S relativi alla Sanità. Nel PRS, grazie a M5S, entrano le valutazioni dell'impatto sanitario delle politiche pubbliche regionali, l'incentivazione di campagne di informazione sulla promozione di stili di vita consumo salutari e la promozione di modelli di salute naturale, anche in collaborazione con operatori di scienze motorie, alimentari e di medicina complementare.

Di più, il Consiglio regionale ha impegnato all'unanimità la Giunta a "introdurre, sulla base delle raccomandazioni dell'OMS, un sistema di valutazione ex ante dell'impatto sanitario delle politiche pubbliche regionali, in particolare di quelle nei settori dei trasporti, della gestione rifiuti, dell'urbanistica, dell'ambiente, del lavoro e dell'educazione".

E' un enorme successo, uno dei punti del programma elettorale di M5S Nazionale (a questo link a pagina 14 <https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/materiali-bg/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf> ) entra così a pieno titolo nelle politiche regionali.  L'idea è quella che per ogni nuova autostrada, costruzione, infrastruttura si debba affiancare una valutazione di impatto sanitario.

Ancora poi, la Regione si impegna a prendere atto dell'emergenza dell'aumento delle patologie croniche e a promuovere studi e ricerche sul tema, a verificare la sperimentazione dei CReG, in termini di efficienza, e a sperimentare forme di medicina preventiva.

Il Consiglio regionale ha, al contrario, bocciato l'introduzione del bilancio ambientale, mentre ha approvato la proposta di M5S relativa alla diffusione dell'educazione ambientale per la modifica dei modelli di consumo.

M5S giudica infine molto grave e deludente la bocciatura di due ordini del giorno relativi alla trasparenza nelle nomine degli enti e delle partecipare della Regione Lombardia.

Il Consiglio regionale è ancora sordo e impermeabile all'acquisizione di politiche che premino il merito e la capacità nelle nomine. In Lombardia prevalgono le logiche partitiche di spartizione e la piena trasparenza è un traguardo lontano dalle corde della Giunta Maroni.

Quello che poteva essere un documento innovativo che facesse sognare, che segnasse una svolta, è piatto, vuoto, vecchio. Il sistema economico va rivoluzionato e questo documento programmatico non rivoluziona nulla. Non innova su Expo, non fa alcun accenno a legge regionale antimafia, non parla di agricoltura biologica, non immagina una sostenibilità energetica per la Regione.

Per M5S questo documento non si mette in ascolto della società civile e va bocciato perché manca di un'idea finalmente sostenibile di futuro. Più informazioni sul PRS >> <http://www.lombardiaquotidiano.it/archivio-articoli/-/asset_publisher/RQ2f/content/id/346033>

Proposte di legge

Equilibrio di genere. Le donne del gruppo consiliare M5S Lombardia hanno condiviso, insieme alle consigliere regionali dei partiti di minoranza, la presentazione del progetti di legge di modifica della disciplina delle nomine della giunta e del consiglio regionale in modo che garantiscano totale equilibrio di genere. Il M5S è, sia in Regione che in Parlamento, la forza politica con maggiore rappresentatività femminile (33% in Regione). Il solo progetto di legge non è l'unico intervento utile allo scopo di garantire in concreto le pari opportunità se non saranno introdotte le necessarie misure che garantiscano una reale conciliazione fra la vita familiare e politica/professionale delle donne.  Approfondimenti >> <http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia/2013/07/garantire-lequilibrio-di-genere.html>

Contributi regionali in occasione di dismissione e delocalizzazione industriale. M5S Lombardia ha presentato un progetto di legge per salvaguardare i livelli occupazionali contrastare la delocalizzazione industriale. Il progetto di legge >> <http://www.consiglio.regione.lombardia.it/banchedati/elencogeneraleatti?p_auth=6GQgwXPU&p_p_id=motorericercaatti_WAR_motorericercaatti&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=column-3&p_p_col_count=1&_motorericercaatti_WAR_motorericercaat>



Interrogazioni

Città della salute. Stop in attesa del parere del Presidente della Repubblica. Costruire un ospedale per la cura dei tumori in una zona fortemente inquinata è esattamente quello che si sta immaginando da anni in Lombardia con la Città della Salute, un polo ospedaliero che si vorrebbe edificare sulle aree della Ex Falk a Sesto San Giovanni. Una follia. ll sito è tra quelli riconosciuti dallo Stato a più alto rischio sanitario ed ecologico per concentrazione di inquinanti e pericolosità. Nonostante questo, il 25 luglio prossimo, sarà probabilmente sottoscritto l'accordo per l'avvio dei lavori. M5S Lombardia ha chiesto lo stop all'accordo con una interrogazione al Presidente della Regione Roberto Maroni, e all'Assessore alla Salute Mario Mantovani, dopo aver appreso, da fonti a stampa, della presentazione di un ricorso al Capo dello Stato e di un appello al Consiglio di Stato, da parte dei proprietari dell'area, riguardo agli eccessivi aumenti per i costi della bonifica dell'area. Approfondimenti >> <http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia/2013/07/citta-della-salute-stop-in-attesa-del-parere-del-capo-dello-stato.html>


Expo, ma quanto ci costi? Domenica 7 luglio si è tenuta a Villa Reale a Monza, "Verso Expo 2015", una iniziativa istituzionale, alla quale sono intervenuti il Capo dello Stato, il Presidente del Consiglio, diversi Ministri della Repubblica, e decine di autorità o presunte tali. M5S Lombardia ha chiesto di conoscere i costi dell'evento sostenuti da Regione Lombardia per informare i contribuenti su come e quanto eventi come questo incidono sui conti regionali e sulle tasche dei contribuenti. Approfondimenti >> <http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia/2013/07/monza-verso-expo-2015-quanto-ci-e-costata.html>


Varese, polo materno infantile, ma a che costo? Movimento 5 ha depositato una interrogazione a risposta in commissione sulle problematiche del Polo materno infantile di Varese. Il polo, ospitato presso l'Ospedale Del Ponte, è oggetto di un costoso ampliamento. Tra le opere in fase di realizzazione, per esempio, l'abbattimento del Padiglione Vedani di cinque piani e la costruzione di un nuovo edificio nel quale ospitare la nuova struttura sanitaria insieme alla creazione di un parcheggio interrato sotterraneo nel parco secolare vicino a "Villa Augusta" che non coprirebbe nemmeno le necessità del personale. M5S vuole così porre le basi per lo stop all'opera.


Franano gli argini del Po. Su invito dell'Associazione "Noi, Ambiente e Salute" e di cittadini residenti nella zona M5S Lombardia ha depositato una interrogazione a risposta scritta sui problemi idrogeologici nell'area tra la confluenza dei fiumi Oglio e Po nel tratto di San Matteo delle Chiaviche e Cizzolo. Il tratto di argine maestro è danneggiato, la sponda interna sta franando nonostante i lavori di consolidamento effettuati nel 2012 con spese importanti. Approfondimenti >> <http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia/2013/07/confluenza-oglio-e-po-risolvere-i-problemi-idrogeologici.html>


Ospedale di Pieve di Coriano.  La stampa ha segnalato disservizi molto gravi come lunghe liste di attesa, l'assenza di interventi nei reparti per acuti, e cioè rivolti a pazienti non autosufficienti, e l'impossibilità di accesso al servizio per cittadini non residenti in Lombardia. Per trovare una soluzione M5S Lombardia ha depositato una interrogazione all'Assessore alla Salute.

Riqualificazione urbana Ciserano. Aler Bergamo acquisirà sei torri, con appartamenti e locali commerciali, nella località Zingonia . E' prevista la demolizione di sei torri e la ricostruzione. M5S Lombardia vuole sapere dalla regione se è a conoscenza delle tensioni sociali che sta creando l'acquisizione e se non sarebbe più opportuno procedere con la riqualificazione.

Autostrada Cremona Mantova. M5S Lombardia, rilevate alcune difficoltà economico-finanziarie, delle società che dovranno costruire l'autostrada Cremona Mantova chiede lumi all'Assessore ai trasporti e alle infrastrutture sul futuro dell'opera.

Inquinamento di cromo esavalente in provincia di Bergamo.  Considerate le contaminazioni da cromo esavalente rilevate nella provincia sud di Bergamo M5S Lombardia chiede alla Regione di uscire dalla logica dell'intervento di bonifica di emergenza per un bio-risanamento che risolva definitivamente i problemi di ordine sanitario nella zona. Con un'ulteriore interrogazione M5S Lombardia chiede anche un a mappatura ad ARPA dei siti di inquinamento da cromo a Bergamo.  Approfondimenti>> <http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia/2013/07/cromo-esavalente-m5s-interroga-la-regione-sul-biorisanamento.html>

ERSAF. M5S Lombardia ha deciso di interrogare la gestione per ottenere totale trasparenza sulle attività, i costi e dell'Ente Regionale per i Servizi all' Agricoltura e alle Foreste per la sperimentazione di servizi al territorio svolti dalle Ster. Si chiede anche se la Regione Lombardia non intenda predisporre delle leggi suoi temi di difesa del suolo, gestione del demanio idrico fluviale e riassetto idraulico e idrogeologico.

La Regione Lombardia risponde al movimento

Incominciano ad arrivare le prime risposte alle interrogazioni presentate da M5S Lombardia. Ecco la prima, in sintesi.

Autostrada Cremona-Mantova. L'Assessore regionale all'agricoltura Gianni Fava ha risposto all'interrogazione presentata da Movimento 5 Stelle Lombardia sul tema del consumo di suolo agricolo connesso alla realizzazione dell'Autostrada Cremona-Mantova confermando il suo "no" all'opera. Peccato che l'Assessore alle infrastrutture Maurizio Del Tenno continui a ribadire i suoi sì all'opera. M5S continuerà a seguire con attenzione l'evoluzione del progetto. Approfondimenti >> <http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia/2013/07/cremona-mantova-bene-il-no-di-fava-vigileremo.html>



Varie e non eventuali

·         Brutta bocciatura per il bilancio ambientale <http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia/2013/07/lombardia-brutta-bocciatura-per-il-bilancio-ambientale.html>

·         Mantova in Movimento: la festa a 5 stelle dal 12 al 14 luglio <http://movimento5stellemantova.wordpress.com/>

mercoledì 3 luglio 2013

Jesi 30-06-13 Incontro del M5S con LUIGI DI MAIO vicepresidente Camera ...

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La politica viene costantemente svolta da persone competenti in moltissimi argomenti, ma molto spesso ignare delle realtà delle imprese. Le P.M.I. sono le Piccole e Medie Imprese che sostengono larga parte dell'economia della Società e delle Città.
Senza le P.M.I. non ci sarebbe forse nulla da governare perché non ci sarebbero i fondi necessari a sostenere il bilancio Nazionale ed Europeo. Le P.M.I. costituiscono parte importante dell'economia reale, e senza di loro non sussisterebbero nè grandi Industrie nè banche, nè quindi servizi sociali, organi pubblici, nè Stato. Chi vuole svolgere bene la carriera politica deve conoscere la realtà economica di un'impresa ma spesso crea solo questionari per i commercianti, camere di commercio inefficienti, sistemi di tassazione usurari, complicati e insostenibili, tribunali di giustizia iniqui, e assenza della tutela d'ufficio del credito attivo e passivo delle P.M.I.. Lo scopo di questo sito è riformare la considerazione delle P.M.I. nella classe politica. Se sei un imprenditore con partita i.v.a. qui sei il benvenuto e qui puoi fornire le tue richieste che verranno raccolte in modo sistematico per formare un programma di riforme inderogabili ed urgenti per la tutela della tua realtà lavorativa, che è quella che supporta l'economia di base, ma spesso viene ignorata, sfruttata iniquamente, mortificata, umiliata dalle caste dei poteri forti che restano ignari di questi valori. Facciamo massa critica e attiviamoci per definire le nostre necessità. Cavalchiamo la storia adesso. EF