lunedì 29 aprile 2013

Golpe: non ruberai una poltrona senza disturbare una stella

                      Le nuove Regole democratiche                                                               

di EF

Tuti parlano di programmi di governo, ma non fanno ormai che copiarsi gli uni con gli altri. Nessun gruppo politico pare essere più capace di esporre, sulla base di serie analisi congiunturali, delle proposte risolutive progettate in maniera inedita ed originale. L'italiano deve cambiare il proprio atteggiamento egocentrico. Non si possono più ammettere i protagonismi e le bramosie di persistenza al potere sine die. Per questo motivo ormai abbastanza sentito e condiviso da tutta la collettività, è necessario studiare e proporre delle nuove regole democratiche. Per fare un "exeplum argumentorum" , potremmo accennarne questo primo elenco di abbozzamento che pubblichiamo a titolo puramente personale, per suscitare un confronto pubblico con gli interessati alla questione che vorranno partecipare alla discussione e contribuire con i loro commenti correttivi, onde proporne opportuna petizione collettiva.

1 - PARLARE SEMPRE E SOLO DI NOI COME INSIEME
Siamo stanchi di coloro che quando parlano dicono "Io ho fatto... Tu hai fatto.... oppure Voi avete fatto... invece noi abbiamo detto.. " 
L'antagonismo può essere popolare negli sport, ma nel politico è ormai considerato sterile e vizioso da parte di molti.
Certo le classi politiche e dirigenti passate, non credano che con questa regola possano venire facilmente scagionati dalle proprie responsabilità.
I movimenti dei cittadini intelligenti, che vogliono garantirsi e garantire ai posteri un reale cambiamento migliorativo, non possono venire a patti facilmente con coloro che manifestamente ancor oggi intendono persistere nelle ambiguità che hanno caratterizzato e causato gli errori del passato.
Anche se volessero collaborare, non potrebbero farlo sino a dimostrazione avvenuta della consapevolezza maturata verso gli errori commessi. Abbattere l'antagonismo politico sociale è la prima priorità, ma come poterlo fare se i delfini dell'avidità, non cessino la propria persistenza nell'appropriazione indebita di risorse e potere?
Dobbiamo volgere quindi nel dialogare con individui che accettino la realtà collettiva e parlino quindi a nome di tutta la comunità responsabilmente, perché i fatti compiuti dai singoli o dalle singole classi sociali siano assunti nella discussione e nella gestione comune da parte di tutti, senza continue colpevolizzazioni reciproche.
Ma come espugnare l'individualismo egoista e il bullismo partitico dei gestori della cosa pubblica, che rimangono radicati e considerano i fatti del popolo con la cecità di chi non vuole mettere la propria coscienza al di fuori delle mura del proprio palazzo del potere o della propria televisione di regime?

2 - FAR TRASPARIRE CONTI
Siamo stanchi delle amministrazioni pubbliche che non facciano immediatamente trasparire pubblicamente un documento di sintesi leggibile da tutti ove si individuino i veri numeri relativi ai costi propri, agli atti compiuti, agli investimenti proposti e alle risorse da cui attingere per finanziare le proprie attività presenti e future.

3 - ACCETTARE I CONTI
Siamo stanchi di persone che non capiscano altro che il proprio interesse individuale o di associazione di classe. Assunti i conti pubblici di tutti i singoli e di tutti gli enti, ciascuno dovrà ragionare attraverso una propria responsabile rinuncia in tempi di crisi, a parte o all'intero esborso che la società deve sostenere per le proprie funzioni abituali, secondo le priorità dettate dell'emergenza contingente-

4 - INDIVIDUARE LE PRIORITA'
Da una parte Aziende, Persone senza lavoro, Famiglie distrutte, e dall'altra Banche, Assicurazioni e Inps, Esodati, Ordini professionali, tribunali e Giudici, Corpi armati e polizie locali, Uffici pubblici, Ospedali e Sanitari, Università e Scuole tutti in coda per la questua...
A chi dare ascolto primario?
Tutti ora dicono di aver bisogno di tanto e con urgenza per la propria sussistenza, senza comprendere che non dando la precedenza alle priorità strutturali, nessuna economia potrà mai essere rilanciata. E' necessario ad esempio essere consapevolmente e responsabilmente d'accordo tutti sui seguenti punti prioritari assoluti ed inderogabili:
A - Pagare coloro che non hanno percepito le proprie spettanze costituite da crediti verso le P.A. 
B - Istituire un sistema di attuazione immediata del pagamento garantito per qualsiasi prestazione produttiva, commerciale o lavorativa  svolta sul territorio italiano da parte di singoli od imprese, sia per conto delle P.A. che per conto dei cittadini privati, con un protocollo bancario o comunque telematico nazionale che dia la garanzia Statale della solvibilità dei i crediti accettati e certificati per beni o servizi correttamente erogati.
C - Applicare l'equità reddituale procapite per i cittadini italiani istituendo un fondo di sostegno definibile anche reddito di cittadinanza, da gestire per i casi di reale emergenza attingendo da un sistema di livellamento delle pensioni d'oro e degli stipendi massimi previsti in certi settori e per certi ruoli anche se direttivi.
D - Definire le priorità pubbliche primarie ed inderogabili ridimensionando i tagli possibili e necessari in ciascun settore
E - Indicare le modalità di impiego alternativo in Italia o all'estero in collaborazione con altri stati dell'Unione o internazionali per coloro che verranno considerati di troppo nel proprio settore operativo a livello nazionale
Come i cinesi e gli stranieri sono emigrati da noi, anche molti di noi potrebbero tornare ad emigrare come hanno fatto i nostri nonni in tempo delle crisi passate. e ciò sta già avvenendo: non per niente gli italiani sono 65 milioni in Italia e circa duecento milioni nel mondo.

5 - RIFORMARE L'INTERO SISTEMA CREDITIZIO
In molti paesi, regioni e macroregioni vige da ormai ottant'anni un sistema di compensazione dei crediti alternativo alla moneta ufficiale, che propone il risparmio importante sugli interessi richiesti dalle Banche per l'uso della moneta.
Sancire chiaramente la non obbligatorietà del'esclusività del sistema monetario bancario per regolare i pagamenti relativi a tutti gli scambi commerciali, di servizio e prestazionali in una comunità libera.
Definire le nuove regole di accesso al credito alternativo per le aziende interessate.

6 - RIFORMARE IL SISTEMA DELLA GIUSTIZIA
Definire la ristrutturazione della giustizia civile e penale italiana con un criterio di pulizia generale delle norme inutili, della burocrazia inutile, dei tempi processuali morti o perduti, delle iniquità giudiziali e sentenziali create per l'assenza di un rappresentante per ogni classe sociale nelle giurie competenti.
Definire la riforma completa della legge fallimentare che attualmente viene usata come comodo veicolo elusivo dei pagamenti dovuti.
Definire lo spirito di riforma verso il malcostume dell'elusione del pagamento attualmente vigente, indegnamente protetto dalle attuali regole di procedura civile arcaiche, inique ed inefficienti.
Sancire definitivamente come fuorilegge di tutte le prassi di riscossione basate sul criterio svalutativo che causa il depauperamento ingiusto del valore dei beni immobili ed immobili di proprietà dei debitori, e dell'arricchimento indebito pubblico conseguente.

7 - EDUCARE VERSO L'UGUAGLIANZA
La socialità equa e dignitosa è quella che considera l'uguaglianza degli individui eliminando le sperequazioni create dai sistemi di potere. Una meritocrazia reale è quella che individua l'incentivazione dell'onorificienza equa e non eccessivamente munificente in ciascuna classe lavorativa, secondo i meriti guadagnati e raggiunti dal'insieme sociale.

8 - AFFRONTARE LA RIFORMA DELLE INAPPLICAZIONI DELLE REGOLE COSTITUZIONALI
Rileggere la Costituzione nei suoi punti disattesi dall'attuale sistema legiferante e giudicante vigente ed individuare tutte quelle precisazioni e norme attuative necessarie per la sua corretta applicazione, nei termini e nelle finalità per cui le stesse norme erano state originariamente previste.

9 - ELIMINARE DEFINITIVAMENTE IL CARRIERISMO PUBBLICO O POLITICO
Ognuno deve poter dare il proprio apporto nell'azione politica durante un cospicuo arco temporale in cui le proprie facoltà siano al massimo dell'efficienza per il raggiungimento del bene comune. Diffondere il principio del "uno vale uno" eliminando la tendenza sociale alla bramosia dell'accrescimento del proprio potere e del propria ricchezza quale unico metro di misurazione del merito sociale conseguito. Anche un minimo apporto proveniente da se stessi e recepito dalla collettività può costituire ampia e soddisfacente conferma di stima dell'individuo, sufficiente a permettere a ciascuno di non voler protrarre eccessivamente e necessariamente  la propria attività nella sfera pubblica e decisionale sociale, portando tutti i protagonisti politici ad essere consapevoli e ad accettare di poter compiere un opportuno "passo indietro" nel momento in cui si è raggiunta la propria maturità di mandato, non precludendo l'ingresso di nuove figure altrettanto degne meritevoli di condurre la missione dell'amministrazione pubblica.

10 - ELIMINARE I PARLAMENTARI CHE NON SERVONO A GOVERNARE
Perché è avvenuto questo recentissimo Golpe Presidenzialista Italiano? Perché 167 membri eletti dal popolo non possono fare parte del governo di fatto del paese? Perché formalizzare per forza una maggioranza di Governo anche se abominevolmente e incoerentemente inciuciata? Perché da 40 anni deve crearsi  necessariamente una pre-esclusione dalla discussione politica prioritaria di un gruppo costantemente costituito da circa duecento parlamentari che vengono relegati puntualmente alla cosiddetta opposizione? Perché pagare questi parlamentari se poi non contano nulla perché esclusi dalla maggioranza precostituita? Perché non eliminarli a priori vietando anche le commedie e le farse dei franchi tiratori, degli scambisti e dei banderuolisti? Quando arriveremo ad eleggere solo persone che giurino di operare esclusivamente e assemblearmente per il bene comune, senza più propinarci i vomitevoli minuetti dichiarativi mediatici e di cronaca che altro non servono se non ad alimentare l'industria dei talk show e della stampa disinformativa?
Il potere non lo si deve tenere per forza, per orgoglio, o per principio di partito. I soldi pubblici che si gestiscono non devono essere più considerati come una facile opportunità di guadagno personale, bensì un'occasione accademica di applicazione di virtuosismo collettivo, proprio dell'assemblea degli eletti dal Popolo.
La priorità deve ora essere la prosperità e il benessere per tutti.


1 commento:

  1. Se si vuole iniziare,una piccola ristrutturazione.

    https://secure.avaaz.org/it/petition/Eliminare_gli_abusi_di_potere_nelle_PMI/

    L'attuale mosaico di leggi sembra non adatto alla soluzione dei problemi:Mafie,Fisco,Struttura amministrativa e controllo dello Stato ecc.con le loro relative inferenze. Ho a suo tempo posto una domanda sul sistema telematico con 3 aspetti interessanti la legalità,fisco,burocrazia(quale commissione coinvolgere?).Chiaramente di fronte a qualsiasi problema ogniuno si dà una risposta,in funzione alle proprie esperienze,relativa alla sua percezione. In questo contesto,nessuno ha visto una relazione come primo piccolo passo all'aiuto per contenere anche il fenomeno mafioso?

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Ecco cosa ne penso:

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La politica viene costantemente svolta da persone competenti in moltissimi argomenti, ma molto spesso ignare delle realtà delle imprese. Le P.M.I. sono le Piccole e Medie Imprese che sostengono larga parte dell'economia della Società e delle Città.
Senza le P.M.I. non ci sarebbe forse nulla da governare perché non ci sarebbero i fondi necessari a sostenere il bilancio Nazionale ed Europeo. Le P.M.I. costituiscono parte importante dell'economia reale, e senza di loro non sussisterebbero nè grandi Industrie nè banche, nè quindi servizi sociali, organi pubblici, nè Stato. Chi vuole svolgere bene la carriera politica deve conoscere la realtà economica di un'impresa ma spesso crea solo questionari per i commercianti, camere di commercio inefficienti, sistemi di tassazione usurari, complicati e insostenibili, tribunali di giustizia iniqui, e assenza della tutela d'ufficio del credito attivo e passivo delle P.M.I.. Lo scopo di questo sito è riformare la considerazione delle P.M.I. nella classe politica. Se sei un imprenditore con partita i.v.a. qui sei il benvenuto e qui puoi fornire le tue richieste che verranno raccolte in modo sistematico per formare un programma di riforme inderogabili ed urgenti per la tutela della tua realtà lavorativa, che è quella che supporta l'economia di base, ma spesso viene ignorata, sfruttata iniquamente, mortificata, umiliata dalle caste dei poteri forti che restano ignari di questi valori. Facciamo massa critica e attiviamoci per definire le nostre necessità. Cavalchiamo la storia adesso. EF