venerdì 29 marzo 2013

L'irap è stata inventata per pagare i costi della partitica

Le PMI per vivere devono misurarsi con i concorrenti europei per livello di burocrazia, di fiscalità, di servizi, di leggi a supporto dell'imprenditoria (ad esempio dell'inasprimento per il falso in bilancio e l'introduzione di efficaci norme anticorruzione). Oggi le PMI sono senza armi. Il baratro dove stanno sprofondando lo hanno creato i partiti, quelli che ora si stracciano le vesti. La ricostruzione delle PMI deve iniziare subito per evitare il fallimento del Paese. Un primo passo è l'abolizione dell'IRAP che ammonta a circa 20 miliardi l'anno di tasse sulle imprese, anche se in perdita. Perdono e pagano le tasse sulla perdita, lo Stato si comporta come chi davanti a uno che affoga gli lega un masso al collo. "Seeeeeeeeeee! E i soldi dove si trovano?", questa è l'obiezione tipica per non fare nulla.
L'IRAP coincide grosso modo ai maggiori costi della politica in Italia comparati con i maggiori Paesi europei. Sarebbe sufficiente tagliare questi costi per eliminare l'IRAP e dare ossigeno alle imprese. Se si misura la spesa per la politica in funzione della popolazione, l'extra costo italiano rispetto ai Paesi con dimensione equivalente è circa un punto di PIL, pari a 16 miliardi, un terzo del deficit. Dal 1990 vi è stato un raddoppio dei costi della politica di circa 20 miliardi, dovuto in massima parte alle amministrazioni centrali. Alcuni esempi. Il costo del Parlamento italiano è il doppio di quello francese (confrontabile per numero di parlamentari: 920 > 945) e inglese: 1,6 miliardi contro lo 0,9 di Francia e 0,6 di Gran Bretagna. Il Quirinale ha un bilancio di previsione per il 2013 di 349 milioni mentre l'Eliseo costa 112 milioni. Il finanziamento pubblico ai partiti vale 100 milioni di euro all'anno, somma rinunciabile con una semplice lettera, come ha fatto il M5S per i 42 milioni che gli erano assegnati. Il taglio delle province farebbe risparmiare 2 miliardi annui. Vi sono poi i risparmi per le auto blu, circa 7.000, e delle 52.000 "auto grigie" senza autista e con minore cilindrata, con 19.000 addetti complessivi di cui 10.000 autisti per un risparmio di 800 milioni e altri minori. "Un viaggio lungo mille chilometri inizia con un piccolo passo", Lao Tse
dal blog di Beppe Grilllo

Hinterland Nord Milano - 5 Cinque Stelle - PMI - Sviluppo: PERCHE' I GRILLINI NON SI ALLEANO?

Hinterland Nord Milano - 5 Cinque Stelle - PMI - Sviluppo: PERCHE' I GRILLINI NON SI ALLEANO?

Perché i Grillini non si alleano?

Il Simo 


ATTIVATI ANCHE TU, MA NON ALLEARTI COL PASSATO.

Guarda il video.. 


http://youtu.be/cQEZclCJYcI 

ricorda che abbiamo proprio una informazione nazionale non obbiettiva che disinforma la gente... "Perché I Grillini non si alleano? " Perché abbbiamo dei nominati e non degli eletti, perché abbbiamo 19 m pensionati, perché abbiamo 4,5 M di impiegati pubblici, perché le soluzioni non possono provenire da chi ha rovinato questo Paese,... Perché gli apprendisti giornalisti sono i meno tutelati, perché è peggio la casta dei giornalisti di quella dei sistemi partitici, ".. siamo felici di appartenere al MoVimento 5 Stelle.. 

A Cinisello Balsamo, Oltre a domani sabato 30/3/2013 dalle 8.15 alle 12.30, è possibile firmare presso lo Sportello Polifunzionale "PUNTO in COMUNE" negli orari di apertura: lunedì e mercoledì dalle 8.15 alle 19.00,martedì , giovedì e venerdì dalle 8.15 alle 14.00, sabato dalle 8.15 alle 12.30.

Basta presentarsi con un documento di identità valido.

 Un buon voto per Cinisello Balsamo.

venerdì 22 marzo 2013

Laura Gamba

Guarda "Regione chiama Brescia! I consiglieri regionali M5S per Laura Gamba" su YouTube

mercoledì 20 marzo 2013

Votazioni Primarie MoVimento 5 cinque Stelle a Cinisello Balsamo

Il Movimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo ha espletato le proprie votazioni primarie a Cinisello Balsamo designando il proprio candidato portavoce Sindaco l'Avv. Alessandra Riccardi.
Guarda il filmato.

giovedì 14 marzo 2013

Fwd: Servizi ai cittadini e pmi

Faccio i complimenti al gruppo C.B.5S. per le avvenute elezioni e per la scelta dei candidati che condivido e che ho votato, in parte anch'io.
Essendo interessato a partecipare a più gruppi di lavoro ma in primis quello dei servizi ai cittadini sezione pm e in secundis ambiente e territorio che è la mia materia basilare e per ultimo trasparenza e istituzioni che è il motivo della costituzione stessa del movimento.
A riguardo del gdl ritengo fondamentale l'inserimento futuro di almeno due membri nella compagine che siano di formazione e cultura imprenditoriale commerciale indipendente e non semplicemente professionale o dipendente dalle prime due.
Ritengo che la mancata analisi a monte dei curricula di ciascuno - ancor oggi per i due terzi neanche presentata o completata - costituisca grave omissione valutativa da parte del comitato di coordinamento che avrebbe potuto benissimo inserire questa progettazione compositiva in un precedente odg nei due anni precedenti a quello corrente.
Una composizione consiliare dotata di competenze di estrazione plurima sarebbe stata auspicabile per non asservire odg non prioritari dettati dagli schieramenti avversari.
Il salvataggio delle aziende italiane è antologico alla sussistenza dell'intera politica e degli indotti derivati.
Auspico un prossimo inserimento di questa discussione prioritaria in un prossimo odg ove si chiarisca come potrà essere svolto il lavoro consiliare per ottemperare a questa necessità locale e nazionale antologica al resto.
Morte le pmi italiane, nessun **des dop** italiano nulla di tutto il resto, italiano. Se vogliamo creare azioni per migliorare ambiente e territorio e trasparenza istituzionale per favorire industria della carta straccia bancaria, l'industria del fallimento delle aziende storiche italiane e l'industria dell'esproprio immobiliare a costo irrisorio o dell'arricchimento indebito attuato dalla macchina europea per invadere la terra dei nostri nonni con multinazionali estere defiscalizzate allora continuiamo a tappare la bocca alle famiglie che hanno fornito servizi artigianali industriali o  commerciali ai cittadini subendo gli livello della tassazione quadrupla sullo stesso bene e di sanzionamento triplo dell'importo dovuto non pagato per crisi di liquidità causata per le iperspeculazione sui mezzi di scambio perpetrata dal vecchio sistema politico bancario mondiale a danno di tutti i cittadini imprenditori e risparmiatori creatori dell'economia reale.
Ma voglio attenermi al nocciolo.
Attend vs. Considerazioni.

martedì 12 marzo 2013

Coordinare il servizio ai cittadini delle PMI

I cittadini delle PMI italiane ed europee hanno gli stessi diritti di tutti i cittadini di poter collaborare attivandosi nel movimento per fornire tutti gli strumenti necessari al propri gruppo di lavoro relativo che ha come obiettivo il salvataggio della propria realtà economica messa in pericolo dagli effetti della crisi.
Watch live streaming video from gssgroup at livestream.com
Appare quindi brillante ed utile l'idea avuta da Guerrini del Meetup PMI di Bovisio di creare un gruppo di lavoro locale che possa fornire  gli elementi essenziali di un programma  da sottoporre all'approvazione sovracomunale ed essere buono spunto per iniziative analoghe a livello nazionale da parte dei movimenti 5s di ciascun comune per individuare le principali urgenze da risolvere da parte delle PMI per ottenere l'ossigeno necessario a far ripartire immediatamente almeno il sistema Italia.
Sono state proiettate interessanti slide con dati statistici importanti.

gssgroup on livestream.com. Broadcast Live Free
Alcuni di essi:
1) - Sono ben 16 M gli occupati nelle PMI italiane sui 127 M dell'intero sistema EU 27.
2) - Proposta priorità individuate: RIPRESA CONSUMI IMMEDIATA - LIQUIDITA E ACCESSO AL CREDITO AGEVOLATO AUTOMATICO - PAGAMENTI FATTURE AUTOMATICI CON TASSE AUTOMATICHE - ELIMINAZIONE CORRUZIONE E PROTEZIONE DEL LIBERO MERCATO - SVILUPPO DI SOSTEGNO - ANNULLAMENTO BUROCRAZIA - RETE DI IMPRESA E FILIERA
Sono stati delineati e condivisi dai convenuti i principali questi argomenti chiave da semplificare, agevolare o ristrutturare per ottenere questo obiettivo in tempi brevi.  In primis è naturalmente necessario inserire un gruppo di lavoro dedicato in ciascun coordinamento locale dell' M 5S del nord hinterland Milanese e comuni limitrofi.. In accordo quindi con le idee espresse sul tema nel forum nazionale è stato proposto l'inserimento di un documento di sintesi da diffondere di comune accordo all'interno di ciascun comitato locale. Questo documento che allo studio toccherà gli argomenti della ripresa dei consumi che possa essere mossa esclusivamente da interventi urgenti agevolativi delle PMI quali accesso al credito, semplificazione burocratica, cessazione della vessazione fiscale, interruzione delle esecuzioni forzose inutili, istituzione di strumenti di credito alternativi basati su i modelli mondiali ed europei già esistenti oltre ad altre ipotesi agevolative basate su interventi forti a carattere nazionale ed europeo. Sono intervenuti diversi esponenti delle realtà imprenditoriali professionali finanziarie che hanno condiviso la necessità di adottare politiche di grande cambiamento radicale a livello sociale, burocratico e amministrativo. Il primo obiettivo da raggiungere e stato abbozzato, di comune accordo, ed essere in premessa di quello della separazione delle industrie bancarie dalla concorrenza commerciale reale e globale.Quello della dannosissima ed inutile industria del fallimento. Dopo un break di rinfresco gentilmente offerto alla struttura ospitante il relatore Gian Paolo Guerrini ha letto a sommi capi le conclusioni della discussione indicando un ODG riepilogativo e propositivo già a partire dalla  prossima riunione.

lunedì 11 marzo 2013

EURO O LIRA 2?

LIRA O EURO?
articolo di EF
Alcuni iornalisti abitualmente avvezzi a lanciare provocazioni e, da sempre, più interessati al marketing che alla verità, hanno proposto, nei giorni scorsi, che l’Italia tornasse alla lira abbandonando il decennale euro.
Consensi popolari, accennati e diffusi per tutto il Paese, hanno seguito le sue parole, confermando che lo scoop era stato centrato.
Ma alcuni pensatori economici bancari ed economisti credono in cuor loro che quella proposta/provocazione fosse semplicemente, economicamente parlando, un’idiozia.
Comunque siccome nessuno può escludere che le circostanze possano obbligare l’Italia, suo malgrado, ad uscire dalla zona euro, causando così, con quasi assoluta certezza, la fine definitiva della moneta europea, è nostro dovere analizzare i pro e i contro.
Cosa accadrebbe in quesrto caso di così tanto disgraziato?
1. Vero che nella vita di tutti i giorni scatterebbe immediatamente un’inflazione da arrotondamenti, esattamente come avvenne quando dalla lira si passò all’euro. Qualcuno ne dubita? Provi ad immaginare se ciò che oggi costa un euro sarà messo in vendita a lire 1927,36 od a lire 2000. E queste sono bazzecole in termini sostanziali.
2. Vero che sia evidente che tornare alla lira avrebbe significato soltanto se il valore della stessa venisse contemporaneamente rivalutato rispetto all’attuale parità di almeno del 100%. Ed è altresì chiaro che l’uscita dall’euro sarebbe legata non alla dichiarazione di insolvenza , totale o parziale, dello Stato, bensì alla dichiarazione di adozione di un piano di pagamento dei debiti ventennale, al nuovo cambio fissato per la nuova lira: 1 N.lira = 2 euro.
E' vero che i paesi potrebbero non accettare ma sarebbero loro a non accettare il nostro piano di rientro e 
Eviteremmo così lo scenario contrario quello in cui con il mancato pagamento del debito cadremmo immediatamente  nell’impossibilità di ottenere nuovi crediti nel mercato internazionale. Il nuovo Ministro delle Finanze  della nostra Repubblica potrebbe smettere di emettere Buoni del Tesoro per il mercato estero che tanto non troverebbero acquirenti, e poi ci creerebbero solo nuovo debito.
Con la riforma della spesa pubblica, avremmo presto il suo dimezzamento e quindi salterebbe naturalmente la necessità stessa di dover stampare questi titoli di debito che più che "del Tesoro"sono i "buoni del debito".
3. Quindi se si abbandonasse l’euro ma e si  volesse continuare a pagare, in tutto o in parte il precedente debito italiano emesso in euro, ora il suo valore, sarebbe riacquistato a metà prezzo. Chiaro?
I prezzi. Non è vero che la rivalutazione della nostra moneta andrebbe ad immediato svantaggio delle aziende esportatrici, perché i medesimi sarebbero "cambiati" ai prezzi effettivi che gli stati stranieri sarebbero disposti a pagare: ovvero dimezzando i prezzi di cartellino.
Finite le scorte nei magazzini, ci si troverebbe a pagare di più materie prime ed energia, a prezzi sempre più crescenti secondo il vero valore dei beni eccellenti e dop italiani e non alle condizioni imposte dalla comunità europea che ci impone distruzione di beni o tagli con prodotti esteri.
Certo che tale questo temporaneo svantaggio sarebbe gradito dai paesi nostri immediati concorrenti, cioè Germania e Francia per esempio. Costoro vedendo che non perderebbero competitività non reagirebbero e ci non troveremmo di fronte a nuovi atteggiamenti protezionistici. 
Quindi se la "Lira double" si attuasse non sarebbe certo la fine dell’euro per colpa nostra e neanche di tutto il mercato comune. In altre parole potrebbe essere o meno decretata l'uscita indolore per gli stati europei dall’Unione Europea, e potremmo collocarci ai suoi margini come fa l'Inghilterra.
E nel mondo? Certo l'euro perderebbe moltissimo. Sui mercati mondiali il crollo dell’euro significherebbe una tempesta finanziaria e valutaria tale da far considerare il fallimento della Lehman Brothers un giochetto inoffensivo per bambini, ma noi ormai ne saremmo ai suoi margini.
Per prevenire perdite, le nostre banche, nazionalizzate, a scopo protezionistico preventivo, guiderebbero i propri clienti all'uscita graduale, preventiva, e il più possibile inosservata dagli investimenti internazionali prima dell'operazione.
Con la contemporanea riprogrammazione delle regole borsistiche interne, che escluderebbero per l'eternità la creazione e la negoziazione di derivati, e di prodotti sofisticati e pericolosi, potremmo addirittura porre sui mercati titoli a garanzia della presente operazione, anche d'accordo con qualche alleato non europeo.
E’ per tutti questi motivi, e non perché siamo simpatici, che i Paesi del mondo con qualche responsabilità sono così preoccupati per la crisi italiana e, nonostante la corto-vedente riluttanza tedesca, faranno di tutto
per impedire che l’Italia esca dall'euro.

La redazione HNM  ☆☆☆☆☆

EF
ermanno.faccio@gmail.com

domenica 10 marzo 2013

LE CASE ESPROPRIATE DA UNICREDIT

M5S MILANO


Si era pensato di lavorare sui forum, raccogliendo le proposte di tutti gli interessati ad un singolo tema e cercando di farne una sintesi che potesse accontentare la maggior parte dei partecipanti, ma anche questo sistema non garantisce un meccanismo decisionale democratico, perché prevede sempre che una o più persone si prendano la responsabilità di sintetizzare le posizioni emerse per poterne fare un documento comunitario e condivisibile.
Questa proposta vuole rispondere a tre questioni fondamentali: scelta dello strumento decisionale, scelta dello strumento di discussione forum sul web e metodologia di formulazione delle proposte.

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Cosa sono le P.M.I.

La politica viene costantemente svolta da persone competenti in moltissimi argomenti, ma molto spesso ignare delle realtà delle imprese. Le P.M.I. sono le Piccole e Medie Imprese che sostengono larga parte dell'economia della Società e delle Città.
Senza le P.M.I. non ci sarebbe forse nulla da governare perché non ci sarebbero i fondi necessari a sostenere il bilancio Nazionale ed Europeo. Le P.M.I. costituiscono parte importante dell'economia reale, e senza di loro non sussisterebbero nè grandi Industrie nè banche, nè quindi servizi sociali, organi pubblici, nè Stato. Chi vuole svolgere bene la carriera politica deve conoscere la realtà economica di un'impresa ma spesso crea solo questionari per i commercianti, camere di commercio inefficienti, sistemi di tassazione usurari, complicati e insostenibili, tribunali di giustizia iniqui, e assenza della tutela d'ufficio del credito attivo e passivo delle P.M.I.. Lo scopo di questo sito è riformare la considerazione delle P.M.I. nella classe politica. Se sei un imprenditore con partita i.v.a. qui sei il benvenuto e qui puoi fornire le tue richieste che verranno raccolte in modo sistematico per formare un programma di riforme inderogabili ed urgenti per la tutela della tua realtà lavorativa, che è quella che supporta l'economia di base, ma spesso viene ignorata, sfruttata iniquamente, mortificata, umiliata dalle caste dei poteri forti che restano ignari di questi valori. Facciamo massa critica e attiviamoci per definire le nostre necessità. Cavalchiamo la storia adesso. EF