venerdì 31 agosto 2012

lettera del discorso di un sindaco italiano all'abi, al governo e al parlamento

ROAD SHOW ABI – VITERBO 26 Maggio 2012

CON LA TESTA E CON IL CUORE (l’intervento che avrei fatto)

E’ difficile dire se è giusto trattare i temi posti all’ordine del giorno dall’ABI, con la

testa o con il cuore, credo non sia possibile separare le due cose, stiamo parlando di

essere umani, non della lotta alla processionaria.

Comunque l’idea di portare la banca sotto casa e non viceversa mi è piaciuta sin dal

primo momento, poi mi sono chiesto …. Che gli diciamo ai nostri ragazzi …. Che i

loro genitori sono in Cassa Integrazione o hanno perso il lavoro perché le banche

hanno ridotto  o revocato i fidi alle aziende dove lavorano …. (ad aprile 2012 sono

322 milioni le ore di CIGS autorizzate).

Che molte imprese sono fallite o stanno per fallire poiché il patto di stabilità impone

alle Amministrazione pubbliche di non pagare lavori eseguiti da mesi,  se non da anni

….

Che gli diciamo ai nostri ragazzi …. Che le aziende italiane imbottite di

burocrazia, di messe a norma, di controlli e scadenze, sottoposte a una pressione

fiscale devastante,  non ce la fanno più a competere con  paesi che operano senza

regole e condizioni di vantaggio ….

E’ sotto gli occhi di tutti, Il mondo economico è preda della finanza speculativa, che

di fatto ha polverizzato  il valore dell’economia reale, che non gode più delle

attenzioni degli Istituti di Credito. «L'eccesso di finanza e il suo distacco

dall'economia reale sono problemi che vanno affrontati e risolti. La finanza deve

tornare alla sua missione originaria e naturale: supportare l'impresa nello sviluppo

economico». (Squinzi – Confindustria)

Che gli diciamo a questi ragazzi …. e a chi ha lavorato una vita intera.

E che gli diciamo alle mogli, ai figli, ai nipoti di chi non ce l’ha fatta a sopportare

l’umiliazione di un fallimento, ….. che si è sacrificato per lo spread, per il fiscal

compact e altre diavolerie del nostro tempo …. Io gli direi, non fidatevi mai più delle

banche, dei politici, di chi tenterà di sfruttarvi  per abbandonarvi quando non gli

servirete più. Il Rating costruitevelo sulla vostra pelle, non lasciatelo agli aridi indici

di un sistema deviato.

La nostra classe politica non ha più credibilità e neppure coraggio, la sfiducia dei

cittadini è alta, e ancora ci si attarda sulla legge elettorale, il finanziamento ai partiti,

l’articolo 18 (che tra poco servirà a ben poco), ci si attarda sull’Europa, che non è

l’Europa che abbiamo sognato, e se non va cambiata è bene uscirne e subito, ognuno

risani i conti del proprio paese per fondare poi un’Europa degli Stati e di un Governo

e una Banca Centrale vera.  Dobbiamo svegliarci da questo torpore, è in atto la fine di un mondo, dobbiamo

costruirne subito uno nuovo,  nel rispetto degli esseri umani, delle cose e

dell’ambiente.

Tutto quello che ho appena detto, certamente denuncia uno stato di grave

malessere, ma le mie, le vostre, sarebbero prese di posizione sterili, senza una

capacità di proporre soluzioni.

Le banche devono tornare a fare le banche, investire sull’economia reale, ridare

fiducia all’onestà, alle idee, al know how, alle consistenze patrimoniali. Ridare

accesso al  credito  deve essere una priorità, se qualche BCC ancora lo fa, sfidando il

sistema significa che si può fare. Un affidamento che la banca mette a rientro va

estinto, ma con un piano sostenibile, altrimenti equivale a un’estorsione.

Se vogliamo dire di più, tutto passa attraverso la riqualificazione della politica, l’ho

detto più volte, lo dico da 15 anni a questa parte, davanti a ministri e personaggi

autorevoli, “non voglio essere chiamato politico”,  al massimo, nella qualità di

Sindaco di Vetralla, Amministratore Pubblico. Sapete, dicevo mostrando le cinque

dita,  cosa pensa la gente del politico …. Che è inutile, incapace, corrotto, utilitarista,

inaffidabile. La Politica è inaffidabile, deve riconquistare un ruolo di guida sicura,

deve trasmettere fiducia e certezza, deve essere di esempio se vuole chiedere

sacrifici. E i sacrifici non sono tasse, sono più impegno sul lavoro in cambio di una

maggiore retribuzione. Gli esempi della politica degli ultimi tempi non sono proprio

esaltanti. Mi sarebbe piaciuto un gesto di responsabilità verso i più disagiati, per

esempio la donazione di uno stipendio a tutti i livelli, dal Presidente della Repubblica

agli assessori del più piccolo Comune italiano, passando per senatori, parlamentari,

sindaci, presidenti di province e regioni, manager, e così via; un esempio di grande

valore morale e non solo, molto per chi ha poco, senza impoverire nessuno.

Poi mi chiedo, cosa ci vorrebbe a trasformare le risorse impiegate per la Cassa

Integrazione,  in incentivi per il lavoratore, per le imprese, per il recupero della

competitività Si cercano i soldi per il rilancio dell’economia … ci sono! Riportiamo a

lavorare tutti i cassa integrati, una formula semplice,  ma già poi c’è la Merkel che ci

sgrida …. Lo stato già paga l’80% del salario di un cassintegrato, basterebbe che il

datore di lavoro aggiungesse un 30% per avere non solo il salario intero, ma un 10%

per il lavoratore, che accetta di lavorare un’ora in più al giorno e di più. Così si esce

dalle crisi, ridiventando competitivi sui mercati internazionali, non ci mancano le

intelligenze e la voglia di fare, naturalmente tutto facoltativo per le imprese che

decidessero di avvalersene ….. Josepf Stiglitz dice che l’allocazione inefficiente e il

non utilizzo delle risorse umane, fisiche e naturali odierne (peraltro, le stesse del

periodo pre-crisi) costituiscono il problema. Lo spreco reale di risorse, quindi il gap

tra il potenziale economico e l’output effettivo, si riflette sulla disoccupazione reale; dice pure che la  parola chiave è “investimenti”. Gli investimenti stimolano la

crescita anche nel lungo periodo, portando con sé gli investimenti privati; È

necessario che i governi investano in infrastrutture, in tecnologia e in istruzione,

perché sono settori che possono e sanno adattarsi alle trasformazioni economiche

mondiali; Se non si spendono i fondi governativi vuol dire che la ristrutturazione non

avverrà, e saremo destinati ad anni e anni di disoccupazione molto elevata. E’

principio di base  contenere il panico finanziario sui mercati. Episodi di panico

finanziario si verificano a seguito di improvvise perdite di fiducia in una o più

istituzioni finanziarie; ripristinare la fiducia dei risparmiatori; evitare il fallimento

degli istituti di credito; riportare stabilità nel sistema finanziario europeo.

Stiglitz sottolinea l’importanza dei fattori esterni. “Come i problemi di ogni singolo

Paese si riflettono sugli altri, allo stesso modo un forte stimolo all’economia va a

vantaggio di tutti”. Le politiche di austerità  imposte dai leader europei agli Stati

Membri, sottolinea Paul Krugman, hanno portato i Paesi dell’area euro alla più

profonda recessione, In molti casi i problemi di finanza pubblica che i Paesi si

trovano a dover affrontare sono la conseguenza della recessione, non ne sono stati la

causa; la BCE annuncia di aumentare i tassi di interesse ad ogni cenno, anche

minimo, di inflazione; i leader europei hanno firmato un Trattato (il Fiscal Compact)

che prevede misure recessive. Piuttosto che ammettere i propri errori, i ministri delle

finanze e i capi di Stato e di governo europei sembrano determinati a portare

l’economia, e la società, sull’orlo del baratro. Il prezzo lo pagherà il mondo intero.

Per uscire dalla recessione in cui si trova l’Europa, la ricetta è seguire l’esempio

USA; stimolare l’economia; rivedere il ruolo della Banca Centrale Europea,   che

possa fungere da prestatore di ultima istanza, anche per evitare fenomeni di credit

crunch nell’economia reale. Il progetto europeo va oltre la moneta unica e necessita

di maggiore coordinamento politico e fiscale. In particolare, l’Europa deve

ricapitalizzare le banche; costituire firewall realmente in grado di proteggere i Paesi

dal rischio contagio; mettere in campo politiche che consentano di riprendere il

sentiero della crescita. Per esempio pensare a un sistema che prevede la Tassazione

Unica a Monte, con la soppressione dell’IVA, la Rimodulazione di Tasse e Canoni

con l’abolizione delle Imposte. La Compensazione del Credito come Regola. La

Rinegoziazione dei Mutui Aperta. Introduzione della materia “Scienza

dell’accoglienza” nelle Università. Nelle Scuole Superiori applicazione della

frequenza ridotta a tre giorni settimanali, gli altri giorni presenza on-line. Per il

momento mi fermo qui.

Il Presidente della Confindustria Giorgio Squinzi al suo insediamento ha giustamente

sottolineato le seguenti priorità:  riforma della Pubblica amministrazione,

pagamenti della Pubblica amministrazione; tagli alla spesa pubblica; credito alle

imprese. Come Imprenditore e come Amministratore Pubblico ( sindaco al quarto mandato),

sono profondamente deluso per i modi in cui viene affrontata una “crisi epocale”, a

situazioni di calamità c’è l’obbligo di rispondere  con provvedimenti da stato di

calamità, ma non vedo intorno il  coraggio necessario, tantomeno la giusta

determinazione. Insomma come ho detto questa non è la fine del mondo, ma la fine di

un mondo si.

Considerazioni dopo il Convegno “Road Show ABI”.

Tra le tante cose dette, dati che potevano essere inviati per e – mail, enunciazioni,

ragioni, prese d’atto, buone intenzioni e verbi tutti al futuro; poche proposte niente

soluzioni. Il malato deve morire.  

Tra l’altro ci viene sottolineato che l’energia elettrica costa il doppio che in altri paesi

(es. Cina); ha mai pensato il Governo italiano di chiedere un “ristoro” per l’utilizzo

del nostro ambiente messo a rischio dalle Centrali Nucleari poste alle porte di casa?

Pensate che viene richiesto e applicato ai comuni per il passaggio dei Rifiuti da

conferire in una discarica fuori dal proprio territorio (es. Vetralla per Viterbo).

Tutti inveiscono sulla pressione fiscale, nessuno pone l’accento  sull’invasione

fiscale,  scantinati, interi quartieri, in piccole e grandi città sono colonizzati da

extracomunitari, quasi sempre sconosciuti al fisco e deleteri per la nostra economia

finanziaria e occupazionale, mi chiedo se in America questo è permesso ….

Se prima del convegno ero preoccupato, ne esco terrorizzato, apprendere che chi ci

governa da Bruxelles non ha previsto la ricaduta di alcune regole (Basilea 2-3) sugli

stati membri dell’Unione, che avrebbero portato alla chiusura un’attività economica

su tre, e ha posto correttivi su istanza di alcune  Associazioni tra cui l’ABI, è

imperdonabile, mi sembra di essere su una nave governata da degli incapaci ….. o a

pensare male scaltramente avvitati a difendere interessi di bottega o di parte.

Quando la situazione sarà completamente sfuggita di mano a chi ci governa e a tutti i

livelli, le soluzioni verranno da provvedimenti naturali scanditi da quel terremoto

finanziario che ridisegnerà il sistema, volenti o nolenti. Spero con tutto il cuore che

ciò non avvenga.

Sul fronte delle riforme, mai viste tante complicazioni e zavorre da quando sono state

introdotte, “somiglia tanto a una sagra delle buone intenzioni”.

Oggi viviamo un periodo di profonde incertezze materiali e spirituali, siamo come

alla fine del periodo illuministico, dove miti come la ragione, il progresso, la felicità,

la libertà, la giustizia, sono messe in discussione, ma non riusciamo nel contempo a

rivalutare i sentimenti, che sono sempre più aspri  e astiosi. Il tutto contro tutti.

Riaffiorano messaggi pericolosi, questa situazione  va affrontata e riportata alla

normalità sul nascere, non quando i buoi sono usciti dal recinto. Ci vorranno un paio d’anni per esaurire l’arretrato, dice il Ministro Passera; per

introdurre l’IMU c’è voluto molto ma molto meno dico io, e l’IMU è un’imposta,

“imposta” dal Governo, usciamo dalla confusione di  comodo, i Comuni sono

trasformati in esattori, hanno pochissimo potere decisionale. Oppure gli diciamo

come Monti, di non preoccuparsi che non è questione di mesi …. Ma neppure di 5 –

10 anni ….. o che verranno stanziati per l’arretrato 20-30 miliardi di Euro. A me

queste approssimazioni fanno paura.

Costerebbe molto prevedere il rientro del debito pubblico in un lasso di tempo

sostenibile per le tasche della gente ….. E qual è l’impedimento perché invece che

aumentare la pressione fiscale, che non porta vantaggi a nessuno, si passi a chiedere

di lavorare di più e meglio, e riappropriarci del ruolo che abbiamo perduto, e pensare

che eravamo la quinta potenza dell’economia mondiale, ….. anche i sindacati hanno

le loro colpe.

Quando la situazione sarà completamente sfuggita di mano a chi ci governa e a tutti i

livelli, le soluzioni verranno da provvedimenti naturali scanditi da quel terremoto

finanziario e da quella disobbedienza civile che ridisegneranno il sistema, volenti o

nolenti. Spero con tutto il cuore che le soluzioni sopraggiungano prima di tali eventi.

Infine direi ai tanti colleghi accorsi qui speranzosi di cogliere qualche novità positiva,

che la novità dovremo essere ancora una volta noi, piccole e grandi imprese, capaci di

diversificare e rigenerarci con l’aiuto di noi stessi. Insomma come tanti Sansone ….

ci hanno tagliato i capelli … dobbiamo farli ricrescere, con il nostro lavoro,

dobbiamo ridare credibilità e forza al nostro Paese, dobbiamo ridare fiducia e forza

all’Italia. Nonostante tutto.

Sandrino Aquilani

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Cosa sono le P.M.I.

La politica viene costantemente svolta da persone competenti in moltissimi argomenti, ma molto spesso ignare delle realtà delle imprese. Le P.M.I. sono le Piccole e Medie Imprese che sostengono larga parte dell'economia della Società e delle Città.
Senza le P.M.I. non ci sarebbe forse nulla da governare perché non ci sarebbero i fondi necessari a sostenere il bilancio Nazionale ed Europeo. Le P.M.I. costituiscono parte importante dell'economia reale, e senza di loro non sussisterebbero nè grandi Industrie nè banche, nè quindi servizi sociali, organi pubblici, nè Stato. Chi vuole svolgere bene la carriera politica deve conoscere la realtà economica di un'impresa ma spesso crea solo questionari per i commercianti, camere di commercio inefficienti, sistemi di tassazione usurari, complicati e insostenibili, tribunali di giustizia iniqui, e assenza della tutela d'ufficio del credito attivo e passivo delle P.M.I.. Lo scopo di questo sito è riformare la considerazione delle P.M.I. nella classe politica. Se sei un imprenditore con partita i.v.a. qui sei il benvenuto e qui puoi fornire le tue richieste che verranno raccolte in modo sistematico per formare un programma di riforme inderogabili ed urgenti per la tutela della tua realtà lavorativa, che è quella che supporta l'economia di base, ma spesso viene ignorata, sfruttata iniquamente, mortificata, umiliata dalle caste dei poteri forti che restano ignari di questi valori. Facciamo massa critica e attiviamoci per definire le nostre necessità. Cavalchiamo la storia adesso. EF