giovedì 12 luglio 2012

Paradigmiamoci





LETTERA DI UNA PICCOLA AZIENDA DELL'EDILIZIA ITALIANA AL BLOG COPII

Un caro saluto a tutti. Come potremmo descrivere il quadro economico attuale? Come potremo sintetizzare la situazione di operatività politica italiana? In uno scenario ove le pmi italiane non vengono assolutamente rappresentate, se non da camere di commercio-farsa con presidenti-comparse e politici partitici resi impotenti dal loro stesso stato di eletti, fa piacere finalmente cogliere le iniziative di rete come questa, uniche espressioni di democrazia reale. Urgono misure correttive della suddetta situazione di fatto. La nostra classe di PI dell’edilizia è stata in particolare colpita dall’impossibilità di accesso al prestito creato dal marketing bancario creato ad arte per favorire i grandi gruppi a danno dei piccoli-medi imrenditori.

Ciò ha causato l’enorme parco di immobili invenduti attuali e larovina di molte imprese italiane, nonchè, cosa più grave il blocco dell’indotto e delle imprese collegate che, invero, sono molteplici.

Un ulteriore spinta al crollo delle PI edili lo ha poi dato l’attuale giustizialismo insensato che sforna quotidianamente sentenze schiaccianti contro piccoli imprenditori edili pressochè innocenti e contemporaneamente scagionanti i grandi produttori, favorendo un insano malcostume della contestazione selvaggia che pare voglia favorire tout cour l’investitore immobiliare privato a danno dei piccoli operatori, meri esecutori dei progetti fatti da professionisti anch’essi mai responsabili.

Infine, sussiste una mancanza di prospettive causata da un assenza di attività politica reale, scippata da questo governo tecnico mero revisore dei conti europei e garante dei progetti infrastrutturali europei quali le tav, che non servono a noi ma agli europei nordici stessi, che vogliono ulteriormente bypassare gli aereoporti italiani raggiungendo il mare delle le dorsali adriatiche e tirreniche con facilità favorendo ulteriormente la conquista del nostro territorio che prevede l’insediamento selvaggio di grandi gruppi e poteri forti europei nella gestione di tutte le attività commerciali e turistiche italiane, anch’esse attualmente rappresentate nella prevalenza da PI spesso a conduzione familiare, che verranno così scippati delle loro proprietà e attività e trasformati in dipendenti indigeni locali (zi buana).

Se si deve fare un piano, quindi, si deve partire da questa tipo di analisi paradigmatica, opportunamente integrata dalle esperienze di tutti, ma seguendo questa chiave di lettura dei fatti contingenti ed europei.




Violenza in Italia





DONNA AGGREDITA MILANO CORSO VITTORIO EMANUELE, PALPEGGIATA NEL CAMERINO DI UN NEGOZIO




A Milano siamo al punto che un delinquente pensi di poter entrare in un negozio e abusare tranquillamente di una donna, in pieno centro e alle 15 di sabato pomeriggio




La scorsa domenica è stata una donna ecuadoriana bloccata da 4 aggressori in via Cenisio: solo per miracolo è riuscita a salvarsi dal branco. La settimana precedente una ragazza italiana di 24 anni è stata sbattuta al muro in metropolitana, da un 21enne senegalese, “ufficialmente” sul posto per chiedere l’elemosina. Il mese precedente, dal 25 aprile a fine giungo, a Milano, in 30 giorni si sono contate 26 aggressioni contro le donne, con tanto, purtroppo, di stupri molteplici consumati con traumi incancellabili per le relative vittime.





Adesso, è successo ancora alle 15,36 dello lo scorso sabato, proprio durante il giorno di apertura dei saldi in tutta Italia.





Purtroppo, infatti, per R.P., 36 anni, italiana, una giornata di festa e spensieratezza si è trasformata in un’esperienza orribile, difficilmente dimenticabile.





Tra t-hshirt colorate e jeans di ogni genere, la donna era tranquillamente all’interno di uno dei mega store di corso Vittorio Emanuele II, dove trovato il capo ideale stava affrontando il momento topico: la prova in camerino.





All’improvviso, purtroppo, un uomo cinese di 33 anni, J.W.F., ha spostato repentinamente la tendina del cubicolo infilandocisi dentro, mettendo una mano sulla bocca della vittima e iniziando a palpeggiarla ovunque, nel momento in cui era più indifesa.





Terrorizzata, la donna è riuscita a divincolarsi e a gridare, chiamando aiuto.





Subito accorsi gli addetti, il malvivente è stato bloccato. Immediata, a questo punto, anche la chiamata al 113, i cui agenti del Commissariato Centro sono arrivati in pochi minuti.





L’aggressore è stato portato via: per lui, la condanna è di massima gravità: violenza sessuale.





Soccorsa anche la 36enne, che uscita di casa con l’idea di fare shoppingin pieno centro di Milano, si è trovata vittima della più crudele delle aggressioni, compiuta da un uomo che si è sentito autorizzato di entrare addirittura in un negozio, alle 3 del pomeriggio, credendo di poter abusare liberamente di una donna.





A Milano, oramai, la sicurezza è tale che succede questo ed altro.





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